Casalbordino. Un tratto del bosco ripariale, all’altezza del ponte della Statale 16, sul fiume Osento è stato distrutto dopo i lavori del Genio Civile regionale. A denunciarlo è il coordinamento delle guardie giurate del Wwf che accusa la Direzione Lavori Pubblici della Regione Abruzzo di “avere autorizzato lavori in pieno contrasto con quanto stabiliscono le leggi regionali in materia e le linee guida elaborate dalla stessa Regione per gli interventi in ambito fluviale”. Il Wwf ha presentato una denuncia all’autorità giudiziaria.
Anche alberi, arbusti, principalmente esemplari di Salice bianco e Pioppo nero, più a monte sottoposti a tutela europea dal Sito di Interesse Comunitario IT7140111 “Boschi Ripariali sul Fiume Osento” qui invece sono stati rasi al suolo” si legge in una nota dell’associazione, che ha presentato una denuncia all’Autorità Giudiziaria per interrompere la scomparsa degli ambienti fluviali.
Per Claudio Allegrino, coordinatore delle guardie giurate volontarie Wwf: “la Regione ha violato le stesse regole che si è data con le proprie leggi regionali sulla tutela dei fiumi, che stabiliscono che i lavori non debbano prevedere la distruzione della vegetazione dei fiumi, riconoscendone una funzione utile anche per la prevenzione dei danni”.
“Le acque del fiume Osento – continua Sante Cericola, esperto di gestione degli ecosistemi fluviali – sono classificate di qualità scadente secondo i dati Arta 2011. Con questi lavori di asportazione totale della vegetazione riparia, la capacità auto-depurativa del fiume sembra essere stata pesantemente compromessa. Con i 500 milioni di euro utilizzati per ridurre l’Osento in un pericoloso canale d’acqua si sarebbe potuto intervenire restituendo al fiume le sue golene e gli spazi inondabili per ridurre il rischio di creare un’autostrada d’acqua”.