Atessa. E’ rischio caos dinanzi i cancelli della Sevel di Atessa per “la determinazione aziendale inopportuna, sbagliata, incoerente con le politiche globali professate dalla Fiat di far parcheggiare nelle aree interne solo le auto del gruppo Fiat e Psa”.
La denuncia arriva dal segretario provinciale della Fiom-Cgil di Chieti, Davide Labbrozzi, a proposito del nuovo regolamento che adeguerà lo stabilimento di Atessa agli altri del gruppo Fiat: dal 17 marzo, infatti, nei parcheggi interni della Sevel potranno parcheggiare solo le auto di marca Fiat o del gruppo Psa (Peugeot e Citroen), il partner del Lingotto nella joint venture che ha dato vita nel 1981 al più grande stabilimento d’Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri.
“Nei giorni scorsi – si legge in una nota di Labbrozzi – la Sevel ha reso pubblico il progetto di estromissione dai parcheggi aziendali, a partire da lunedì prossimo, delle auto non facenti parte del gruppo PSA e Fiat Chrysler: in pratica, tutti i dipendenti che possiedono auto non prodotte dal gruppo, non potranno più parcheggiare in azienda. E’ una decisione che ci lascia di stucco – commenta – chiaramente ci rivolgeremo al prefetto, al Comune di Atessa, alla Provincia, alla Regione e al consorzio industriale, organi che dovranno affrontare il problema per capire come governare gli effetti devastanti che da questo provvedimento scaturiranno”.
In Sevel, dove lavorano in circa 6.200 tra operai e impiegati, in tanti arrivano con gli autobus di linea, ma non sono pochi quelli che scelgono l’auto per viaggiare. “Questa determinazione aziendale – continua il segretario Fiom-Cgil – è inopportuna e sbagliata, incoerente con le politiche globali professate dalla Fiat, offende le lavoratrici ed i lavoratori che avendo un’auto differente da quelle consigliate si sentiranno un’ anomalia e creerà seri problemi alla viabilità del territorio. Tornerà ad essere un reale problema il governo del traffico e della sicurezza di chi ogni giorno percorre le strade del comprensorio. La Fiom – conclude Labbrozzi – valuterà tutte le strade possibili, sindacali e legali per contrastare questo provvedimento”.