Vasto. “No, alla Camorra Ora basta! Criminalita’ organizzata, racket, droga , riciclaggio di denaro sporco, usura, omicidi, bombe incendiare, rapine e furti”.
Così in una nota il portavoce di Codici, Riccardo Alinovi, che aggiunge: “Il sindaco Lapenna non parla, non vede, no sente, perchè? Chiediamo al sindaco di costituirsi parte civile su questa brutta pagina per Vasto. In questi anni, quando noi denunciavamo, nessuno ci ascoltava, perche’? Riteniamo che ci siano delle talpe, o informatori in ambienti, e’ omissioni da parte di chi doveva controllare ma nessuno sentiva e’vedeva nonostante le nostre denuncie, perche’?
A Vasto l’emergenza sicurezza ha raggiunto livelli stratosferici. Non è più tollerabile che il sindaco, Prefettura e Questura continuino a dichiarare che in città non v’è emergenza sicurezza, i cittadini vastesi sono terrorizzati da questi eventi, basti pensare a l’ultimo episodio, due bombe in due giorni, neanche al tempo delle brigate rosse accadevano episodi ripetuti a distanza di pochi giorni. Non è più tollerabile che a Vasto sempre più spesso, camorristi, e delinquenti, pluripregiudicati possano mettere fuoco auto e fare rapine alla luce del giorno vicino la Caserma dei Carabinieri, senza timore questo non e’ piu’ accettabile non avendo paura, e infischiandosene dell’autorita’ giudiziara, e’ ora di dire basta ci vuole il polso duro , il procuratore della Direzione Investigativa Antimafia finalmente a messo un duro colpo al Clan di camorristi che vivevano nel nostro territorio, svolgendo traffici di droga, usura, estersione e rapine; questi episodi succedono a Napoli e Palermo, non può succedere a Vasto un paese di 40 mila abitanti. Il silenzio assordante dei politici locali,e’, delle istituzioni vergognosamente responsabili e ancor più grave, non riconoscendo che a Vasto il problema criminalita’ organizzata c’e; forse , potrebbero esserci legami con politici locali compiacenti, legati al voto di scambio, e altro?’. Non si può continuare a far finta che il problema non esista. Bisogna agire e pure in fretta.
E agire per noi significa dotare tempestivamente le zone calde di Vasto di polizia h24 e sfruttare anche il corpo dei vigili urbani per la prevenzione sicurezza, Codici ritiene che il sindaco dovrebbe mettere a disposizione del vicequestore Giammaichella il personale dei vigili urbani preparandoli anche a svolgere il servizio notturno, questo gia’ accade in altre citta’ i vigili di vasto devono capire, chi ha una divisa non puo’ fare l’impiegato, in questo momento devono essere responsabili e’ fare il proprio dovere fino in fondo, questo è l’unico deterrente in grado di produrre effetti positivi. Dove si sono già consumati attentati gravissimi, bisogna ci sia subito un presidio fisso di polizia perché la gente perbene che vive ancora in questi posti ne ha diritto. La gente ha il sacrosanto diritto di sentirsi protetta 24 ore su 24. Nelle zone a rischio delle grandi città vi sono mezzi fissi dell’esercito che coadiuvano le forze di polizia, vi sono mezzi anche blindati che fungono bene da deterrente e all’occorrenza possono muoversi per intervenire anche celermente. Credo sia arrivato il momento di mettere mano in maniera seria alla politica della sicurezza cittadina se non vogliamo che la nostra città raggiunga un punto di non ritorno.Nei prossimi giorni chiamero’ telefonicamente il segretario nazionale di Codici Ivano Giacomelli chiedendogli di voler conferire con il Ministro dell’Interno per rappresentare l’emergenza sicurezza che sta vivendo Vasto ormai da troppo tempo. Criminalità, quadro generale Vasto nel passato era considerata come una specie di isola felice ossia una città priva di infiltrazioni mafiose e camorristiche. Spesso, infatti, anche le stesse istituzioni si mostravano restie a voler parlare di criminalità organizzata nel territorio. Oggi, invece, a Vasto e maggiormente in Abruzzo appare evidente la non esistenza di un’organizzazione che detenga l’egemonia sulle varie attività criminali svolte nel territorio, come avviene per altre regioni d’Italia, vedesi la Campania dove regna la camorra o la Calabria dove troviamo la ‘ndrangheta, ma al contrario ci si presenta con un tessuto penetrato da diverse organizzazioni criminali, sia del sud Italia . Affianco a queste organizzazioni troviamo la criminalità organizzata locale. Troviamo diversi casi di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite ad opera delle mafie del sud Italia o delle organizzazioni criminali che sempre con maggiore facilità possono disporre di ingenti quantità di denaro da reinvestire. Queste, infatti, hanno da diverso tempo individuato l’Abruzzo come un territorio ottimale per investire i loro proventi nell’acquisto di terreni, immobili, attività commerciali e imprese, poiché la nostra regione essendo considerata di non vaste dimensioni con una posizione ottimale per i collegamenti verso altri territori e percepita in generale come un territorio dall’apparenza tranquilla sotto il profilo criminale e con una popolazione poco propensa a denunciare eventuali episodi di sospetta illegalità”.