Si tratta di una casa di cura e custodia dotata di 20 posti letto, presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Direttore Generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Francesco Zavattaro, l’assessore regionale alla Prevenzione collettiva Luigi De Fanis, il Direttore del Dipartimento Salute mentale della Asl, Nicola Carlesi, e il sindaco di Ripa Ignazio Rucci.
La struttura, di tipo residenziale, è finalizzata a superare il modello di ospedale psichiatrico giudiziario, e a dare un’assistenza diversa ai malati psichiatrici che hanno commesso reati e si trovano in regime di detenzione. Sarà realizzata utilizzando il corpo di fabbrica parzialmente costruito e inizialmente destinato ad accogliere una Rsa, mai portata a termine per via di una complessa vicenda burocratica che ne ha bloccato il completamento. Per l’opera sono stati stanziati 4 milioni di euro, destinati alla Asl Lanciano Vasto Chieti in qualità di soggetto attuatore dell’intervento.
La struttura, che accoglierà i pazienti di Abruzzo e Molise, è coerente con le disposizioni normative che intendono attuare il definitivo superamento degli ospedali psichiatrico-giudiziari, anche attraverso edifici rispondenti a requisiti strutturali, tecnologici e di sicurezza, definiti dai Ministeri della Salute e della Giustizia d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Tocca alla Asl, ora, rimettere alla Regione uno studio di fattibilità contenente l’ubicazione e le caratteristiche urbanistiche e infrastrutturali dell’area, la descrizione dei posti letto e la valutazione delle risorse umane necessarie alla funzionalità dei servizi.
La gestione della struttura, infatti, sarà a totale carico della Asl, che potrà assumere personale qualificato da destinare ai percorsi terapeutico-riabilitativi finalizzati al recupero dei pazienti internati. Nel corso della conferenza stampa è stato ribadito che non sarà realizzato un nuovo manicomio criminale, perché la sfida è costruire per questi pazienti un percorso di riabilitazione che possa recuperarli e contribuire al loro reinserimento sociale.
Con la realizzazione della casa di cura per detenuti psichiatrici sarà definitivamente archiviata la grande incompiuta della Rsa, la cui storia più recente risale al 2005, quando fu appaltata per 793 mila euro alla ditta Edilimpianti, che avrebbe dovuto concludere il primo lotto, con la realizzazione dei primi 20 posti letto, un anno dopo, a fine giugno del 2006. Ma l’opera collezionò fin dall’inizio inadempienze e ritardi, tanto che fu accordata una proroga di un anno sulla riconsegna dei lavori, mai avvenuta perché in quello stesso periodo l’impresa fu dichiarata fallita.