La donna, processata con il rito abbreviato e assistita dall’avvocato Vittorio Supino, era accusata di omicidio colposo in relazione alla morte di un uomo di 49 anni.
La sentenza è stata pronunciata in serata. I fatti risalgono a luglio del 2014, l’indagine prese le mosse dalla denuncia querela presentata dai familiari dell’uomo che, una volta in ospedale, secondo l’accusa fu vittima delle conseguenze di una diagnosi tardiva ovvero della perforazione del diverticolo che comportò la compromissione generale delle condizioni cliniche e il decesso.
Secondo la difesa è stata decisiva la consulenza di parte redatta dal prof. Ildo Polidoro ed è stata riconosciuta la mancanza del nesso causale. I familiari, dalla cui querela prese il via l’indagine, si erano costituiti parte civile assistiti dagli avvocati Marco Femminella e Giulio Fierini.