Chieti. “Rifiuti alimentari, di cantiere e scenografici del Presepe Vivente, scritte sui muri di fidanzatini che, in preda a spasmi amorosi, che gli hanno annebbiato il cervello, hanno avuto l’infelice idea di imbrattare con scritte di vernice spray nera le mura romane di età imperiale, telecamere che sembrano spente o comunque cieche: questo è lo scenario che i ragazzi del circolo culturale ‘Marco Porcio Catone il Censore’ si sono trovati di fronte entrando nell’anfiteatro romano della Civitella alcuni giorni fa”.
E’ la denuncia del politologo teatino Cristiano Vignali che aggiunge: “Gli addetti ai lavori riferiscono anche che prima del Presepe Vivente del 6 gennaio scorso, l’anfiteatro era un vero ‘cantiere a cielo aperto’. Pertanto, si chiede alla soprintendenza di intervenire per quanto di sua competenza affinché la struttura venga bonificata, rimessa a norma e riaperta al pubblico per essere data magari in affidamento al Comune che la dia in gestione a qualche privato per valorizzarla e utilizzarla ai fini turistici”.