Ortona. “La Capitaneria conferma, iniziate le operazioni per la chiusura definitiva del pozzo petrolifero, Ombrina se ne va”.
A dare la notizia, “una festa per tutti gli abruzzesi”, è il Wwf. “Strani movimenti di una grande imbarcazione a ridosso del tripode che sovrasta Ombrina Mare 2 ci avevano indotto a chiamare la Capitaneria di Ortona per capire cosa stesse accadendo: il titolo è scaduto, Rockhopper, ultima società concessionaria, aveva ottenuto una dilazione sino a fine 2017 per smontare la testa di pozzo visibile in mare”.
Fabrizia Arduini, responsabile energia del Wwf Abruzzo, ricorda la storia di Ombrina: dalle prime perforazioni con esito negativo del 1987 al secondo pozzo perforato, con esito positivo, nel 2008. “Quanto successo in questi anni – conclude – è noto: un vero braccio di ferro tra provvedimenti di legge e amministrativi, battaglie legali e manifestazioni pubbliche, sino alla totale dismissione. Si chiude una delle battaglie simbolo della lotta ai combustibili fossili”.
“Non finisce qui, purtroppo – prosegue la nota del Wwf – Sono ancora troppi le istanze, i permessi di ricerca e le concessioni in terra e in mare. Ci sarà ancora da lottare, ma se pensiamo alla situazione che si prospettava solo pochi anni fa, l’Abruzzo può essere davvero orgoglioso di se stesso. Sempre in attesa che la costa teatina, la porzione del territorio regionale sulla quale insistono più istanze e titoli minerari, abbia finalmente il Parco Nazionale che attende dal 2001”.