Ortona. Il Comune di Ortona ha inviato una diffida alla società Anas – compartimento Abruzzo per la consegna del ponte ricostruito che attraversa la statale Adriatica all’altezza del km 466+100 e collega la zona del territorio comunale tra contrada San Pietro e Madonna delle vasche. L’infrastruttura viaria era stata danneggiata a seguito del passaggio di un automezzo pesante e la viabilità su questa zona del territorio comunale era stata interrotta nel 2009. Dopo diverso tempo l’Anas avviava la procedura d’appalto per i lavori di ricostruzione del cavalcavia che si concludevano con la fase di collaudo dello scorso 10 marzo.
A inizio aprile il Comune ha richiesto la consegna della infrastruttura ma l’appuntamento del 26 aprile con l’allora commissario straordinario del Comune di Ortona e il dirigente dell’Ufficio tecnico Mariella Colaiezzi non produceva nessuna atto di riconsegna, soprattutto perché nel verbale di passaggio già compilato e pronto per la sottoscrizione, l’Anas faceva riferimento citando l’art.4 D.P.R. 16 dicembre 1992 n.495, ad un passaggio di proprietà della infrastruttura al Comune stesso. L’allora amministrazione comunale si rifiutava di sottoscrivere il verbale, perché la normativa citata prevede l’opportunità di trasferimento tra enti solo in caso di “variazioni di itinerario o per varianti alle strade”. Nel caso specifico invece si tratta di semplice “ripristino” di un manufatto preesistente e dunque non si giustifica un passaggio di proprietà del cavalcavia dal patrimonio dell’Anas a quello Comunale.
“Ho ritenuto opportuno agire con questa diffida – chiarisce il sindaco Leo Castiglione – perché non è pensabile che una questione burocratica danneggi i tanti residenti del luogo che da anni attendono il ripristino della viabilità. A maggior ragione ora che i lavori sono terminati e i collaudi regolarmente effettuati”.
La diffida dà tempo dieci giorni all’Anas per la consegna e riapertura del ponte ricostruito altrimenti saranno tutelati gli interessi del Comune «con ogni azione giudiziaria esperibile» e nelle forme più celeri possibili.