Lanciano. È stata raggiunta oggi, presso la sede della Confindustria di Chieti, l’intesa con la Pierburg di Lanciano per il rinnovo del Contratto Aziendale. Al tavolo erano presenti i massimi dirigenti della Pierburg Italia, la RSU aziendale ed i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm di Chieti. Al centro della discussione, dalla quale è nato l’accordo, non solo l’esigenza di aumentare il salario dei dipendenti, ma anche l’esigenza di confermare le strategie di rilancio del sito, definite nel piano industriale sottoscritto preso il Ministero dello Sviluppo Economico.
L’intesa prevede la conferma delle strategie industriali previste nel piano industriale siglato nell’anno 2011 con la verifica positiva di quanto già fatto nel corso di questi ultimi mesi. Confermato, inoltre, l’orientamento definito in precedenza ribadendo quindi che lo stabilimento di Lanciano si comporrà di produzioni di primo impianto (grandi volumi); elevata specializzazione del sito per la produzione della piccola serie per case automobilistiche prestigiose; un polo di riferimento per quanto concerne la ricambistica.
Nell’accordo si prevede, inoltre, il consolidamento del salario aggiuntivo elargito dal vecchio contratto aziendale (l’importo mensile è pari a 180 euro), l’istituzione di un sistema capace di misurare i livelli di efficienza produttiva e qualitativa dal quale deriverà un importo economico, calcolato in termini proporzionali secondo il raggiungimento dei due obiettivi, avente quale punta massima di elargizione, di 160 euro mensili; la maturazione di due giorni di ferie in più per coloro che avranno maturato un’anzianità aziendale pari o superiore a 18 anni, la predisposizione di specifiche borse di studio per i figli dei dipendenti frequentanti l’Università e l’istituzione di un fondo per la realizzazione di un sistema di sanità integrativa.
“Si conferma la validità delle relazioni sindacali stabilite in Pierburg” è il commento del segretario provinciale Fiom Cgil Davide Labbrozzi.“Discutere sapendo che la crisi economica la si contrasta aumentando i diritti, che non possono esserci ricatti o minacce al tavolo e che i lavoratori costituiscono una risorsa e non un peso, significa gettare le basi per un confronto costruttivo e di ampio respiro politico. Nel nostro Paese troppi ricatti e minacce abbiamo subìto in questi mesi, i risultati sono patrimonio della collettività: sentenze di condanna nei confronti delle aziende arroganti, divisioni tra le Organizzazioni Sindacali, progetti industriali fallimentari, riduzione dei Diritti e futuro sempre più incerto per i lavoratori coinvolti in quelle aziende malate di miopia industriale. La Fiom continuerà a perseguire la strada del rispetto dei ruoli, dei diritti, della storia che i nostri avi hanno scritto e che la nostra generazione spesso considera una zavorra”.