Chieti. Grazie alle soluzioni organizzative adottate per la gestione delle liste d’attesa relative alle mammografie, all’ospedale di Chieti da fine settembre a oggi sono stati fissati 330 appuntamenti, permettendo ad altrettante donne di eseguire i controlli rispettando le scadenze indicate dalle stesse.
Questa è la miglior risposta a chi vuole bollare di inefficienza la Asl Lanciano-Vasto-Chieti che difende le scelte effettuate e risponde con i numeri alle accuse riportate oggi da qualche organo di stampa sulla inutilità delle misure adottate per ridurre i tempi d’attesa per l’esecuzione delle mammografie al “Santissima Annunziata”. E’ bene ricordare che le liste sono riferite ai controlli, perché le donne con sospetto diagnostico trovano subito risposta seguendo un altro percorso, che bypassa il Cup e ne affida la gestione direttamente alla Radiologia. Le altre richieste, invece, finiscono inevitabilmente sulla lista d’attesa, che si allunga perché le due sedute settimanali ordinarie messe a disposizione dalla Radiologia per le mammografie non bastano a soddisfare una domanda sempre più elevata, anche a causa di una notevole mobilità attiva, che porta all’ospedale di Chieti moltissime pazienti provenienti da altre Asl, anche da fuori regione. Ecco perché sono stati attivati turni aggiuntivi, che consentono di aumentare il numero di posti a disposizione e rispondere al meglio alle esigenze delle donne grazie al sistema della pre-lista, utilizzato per eseguire gli esami nei tempi indicati dalla paziente. Questo vuol dire che se una paziente ha necessità di sottoporsi a mammografia entro un determinato periodo, riesce a farlo proprio attraverso la gestione separata della sedute aggiuntive: a ottobre, per esempio, sono state chiamate quante avevano indicato di dover fare l’esame entro quel mese. E’ evidente che si tratta di una soluzione ragionata, adottata per rispondere al meglio a un numero di richieste in costante aumento, perciò risulta insostenibile l’atteggiamento di chi con superficialità e arroganza vuole contestare e attaccare a ogni costo, senza nemmeno sapere come stanno realmente le cose. I dati aziendali, infatti, disegnano una realtà diversa, che parla di 990 donne in lista d’attesa (e non 1.500) e un’attività rilevante del servizio di re-call che gestisce la pre-lista per le mammografie e le richieste per altre prestazioni più affollate. Da ottobre a oggi, infatti, gli operatori hanno effettuato 4.982 chiamate, che hanno consentito di recuperare 288 posti liberi da prenotazioni annullate e anticipare 248 appuntamenti. Elevati anche i numeri del call center, grazie al quale 12 mila utenti possono effettuare prenotazioni telefoniche senza raggiungere fisicamente gli sportelli Cup, che viaggiano su una media di 40 mila prenotazioni al mese, per un totale di 510 mila nel corso del primo anno di attività del sistema unificato su base provinciale.