finiti agli arresti domiciliari lo scorso 31 dicembre con l’accusa di rapina aggravata ai danni di un calciatore del Pescara Calcio a 5 under 21.
Il 23enne, assistito dall’avvocato Ivan Notaristefano, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il 21enne, assistito da Daniele Fabriani, ha rilasciato una dichiarazione spontanea: secondo la difesa è estraneo alla rapina e il suo avvocato ha presentato istanza di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare e in subordine l’autorizzazione perchè il giovane possa recarsi al lavoro.
Il fatto risale al 30 ottobre del 2016 e si verificò a Chieti Scalo.
Il calciatore aveva appena effettuato un prelievo da uno sportello bancomat quando venne prima provocato da due giovani a bordo di un ciclomotore quindi accerchiato da altri giovani scesi da una Fiat Punto grigio scuro i quali lo insultarono invitandolo a togliersi la tuta con lo scudetto del delfino.
Al suo rifiuto venne strattonato e gli furono portate via la felpa e la maglietta con i colori del Pescara Calcio.
Prima di loro, agli arresti erano finiti, a novembre, con la stessa accusa di rapina, oltre che di violazione del Daspo, altri tre giovani appartenenti alla tifoseria ultrà del Chieti.