Chieti. Interrogatorio di garanzia, davanti al giudice per le indagini preliminari di Chieti Luca De Ninis, per i due ultrà del Chieti di 23 e 21 anni, entrambi appartenenti al gruppo ”89 mai domi” della tifoseria del Chieti Calcio,
finiti agli arresti domiciliari lo scorso 31 dicembre con l’accusa di rapina aggravata ai danni di un calciatore del Pescara Calcio a 5 under 21.
Il 23enne, assistito dall’avvocato Ivan Notaristefano, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il 21enne, assistito da Daniele Fabriani, ha rilasciato una dichiarazione spontanea: secondo la difesa è estraneo alla rapina e il suo avvocato ha presentato istanza di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare e in subordine l’autorizzazione perchè il giovane possa recarsi al lavoro.
Il fatto risale al 30 ottobre del 2016 e si verificò a Chieti Scalo.
Il calciatore aveva appena effettuato un prelievo da uno sportello bancomat quando venne prima provocato da due giovani a bordo di un ciclomotore quindi accerchiato da altri giovani scesi da una Fiat Punto grigio scuro i quali lo insultarono invitandolo a togliersi la tuta con lo scudetto del delfino.
Al suo rifiuto venne strattonato e gli furono portate via la felpa e la maglietta con i colori del Pescara Calcio.
Prima di loro, agli arresti erano finiti, a novembre, con la stessa accusa di rapina, oltre che di violazione del Daspo, altri tre giovani appartenenti alla tifoseria ultrà del Chieti.