Lanciano. Scoperto dalla Guardia di Finanza di Lanciano giro di fatture false realizzato da una società della zona, operante nel settore dell’edilizia. Attraverso l’utilizzo sistematico negli anni di fatture relative ad operazioni inesistenti, emesse a fronte di lavori di fatto mai eseguiti, la società avrebbe potuto dedurre in modo indebito costi per circa 5 milioni di euro, con sottrazione di una base imponibile ai fini Irap. dello stesso importo, e con un’evasione Iva di oltre 3 milioni di euro.
Tale sistema ha inoltre consentito di abbattere i ricavi dichiarati, derivanti da operazioni economiche realmente avvenute con grandi società della Val di Sangro, di proprietà di importanti multinazionali italiane ed estere.
Il meccanismo fraudolento si basava sull’interposizione fittizia di diverse ditte individuali. In acluni casi, i titolari, schiacciati dalle precarie condizioni finanziarie determinate anche dalla grave congiuntura economica in atto, si prestavano al sistema pur di conseguire un compenso, corrispondente ad una percentuale sugli importi indicati in fattura. Una delle ditte era stata appositamente costituita da un parente della moglie dell’amministratore della società verificata, di origine rumena.
Solitamente era direttamente lo stesso amministratore della società che provvedeva alla emissione delle fatture false, circostanza emersa nel corso delle dichiarazioni raccolte dai titolari delle ditte e dei lavoratori alle loro dipendenze, che ignoravano anche la natura dei lavori fatturati.
Tra le ditte coinvolte si è scoperto che alcune erano in posizione strutturale di evasione totale verso il Fisco, mentre altre avevano già cessato la propria attività molti anni addietro.
L’attività investigativa si è resa particolarmente difficoltosa anche a causa dell’occultamento volontario della documentazione delle ditte “fittiziamente interpost”e, circostanza favorita, in un caso, dalle origini estere del relativo titolare che, allontanandosi dal territorio nazionale, si è reso definitivamente irreperibile.
Nel frattempo sono state segnalate alla competente Autorità Giudiziaria 5 persone per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e per occultamento e/o distruzione della documentazione contabile istituita; inoltre è stata proposta l’adozione della misura di sicurezza del sequestro preventivo dei beni.
Dall’inizio dell’anno l’importo complessivo delle fatture emesse per operazioni inesistenti, comprensivo dell’Iva, scoperte dalle Fiamme Gialle, ammontano a circa 10 milioni di euro.