Chieti, donna incita bloccata sotto la neve: il racconto

via_forlanini_neveChieti. “Perché nel pomeriggio di sabato, invece di veri spazzaneve giravano dei mezzi non adeguati a pulire le strade e capaci solo di interrompere la viabilità?”. È l’incipit di una lettera scritta alla redazione da una cittadina teatina, tra l’altro incinta, rimasta bloccata sabato scorso durante la nevicata più di due ore all’uscita dello scorrimento che collega Chieti Scalo a Chieti.

“Vorrei raccontarvi l’esperienza vissuta sabato 22 gennaio 2001, all’incirca alle ore 16:00, all’uscita dello scorrimento che collega Chieti Scalo a Chieti, a causa della neve che ha colpito la parte alta della città. Stavo tornando con mio marito, nella zona in cui abito, il quartiere Levante; la neve scendeva da diverse ore, ma la viabilità non era affatto difficoltosa, e con la macchina dotata di pneumatici da neve, non stavamo incontrando alcun ostacolo. Giunti al sottopassaggio del Tricalle, c’è stato il primo intoppo causa mezzi pesanti, che non si spiega come mai possano andare in giro senza le gomme invernali, ma per fortuna la polizia presente sul posto ha creato un varco per lasciare passare i veicoli più piccoli. Arrivati proprio al termine dello scorrimento, lì dove la strada diventa a una sola corsia, un camion adibito a spazzaneve, cioè dotato di una pala montata nella parte anteriore, ma evidentemente senza pneumatici adatti e anche senza catene, era fermo perché non riusciva a camminare, data anche la presenza di auto ferme ai lati della strada. Il camion non ha certo pensato di fermarsi, ma ha continuato la sua marcia, inserendosi nel “budello” e dopo qualche metro trovandosi in notevole difficoltà, sia perché slittava, sia perché c’erano altre auto in sosta che non permettevano una facile percorrenza, si é dovuto fermare. A quel punto il mezzo pesante non é riuscito a riprendere la marcia, bloccando del tutto il traffico per circa due ore. Nel frattempo, la neve ha continuato a scendere, e la percorrenza delle strade è diventata proibitiva. Dopo un po’ é arrivata una pattuglia della stradale, che assieme all’autista del camion e agli altri automobilisti, hanno provato a far spostare il mezzo dotandolo di catene, ma alla fine solo l’apertura di un varco, grazie ad un trattorino che ha rimosso della neve accumulata,  ha permesso alle persone bloccate da più di due ore di riprendere la marcia, e non in direzione Chieti, ma in direzione Tricalle. Quindi per arrivare al Levante abbiamo dovuto fare un giro notevolmente più lungo, con le strade ricoperte di neve.

Assodato il fatto che la neve è un evento atmosferico e che quindi non si può fermare, da cittadina e soprattutto da donna incinta che si è trovata bloccata, mi pongo semplicemente un paio di questioni:

1.Chi é che permette a dei mezzi non adeguati allo scopo, di sostituirsi a quelli moderni che ho visto in seguito girare per la città?

2.Perché quel mezzo stava cercando di spalare la neve in un punto che tutti noi teatini sappiamo benissimo essere uno dei più difficoltosi, quando nevica? Non ce n’era un altro disponibile? e soprattutto non si poteva intervenire prima sull’arteria principale che collega la parte alta e bassa di Chieti, e soprattutto la parte alta della città con l’ospedale?????

Voglio, inoltre fare un’ultima domanda, visto che sono passati un po’ di giorni dall’evento “imprevedibile” neve: quanto tempo dobbiamo attendere perché i cumuli di neve, ormai ghiacciati, vengano tolti dalle strade e vengano liberati i marciapiedi, diventati inutilizzabili, a causa del ghiaccio, e quindi tra l’altro diventati anche pericolosissimi???”


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