Nello specifico si tratta di una vicenda (il concorso interno era stato indetto nel novembre del 2009), che aveva sollevato polemiche politiche, ma anche le organizzazioni sindacali avevano espresso forti perplessità sulla procedura seguita dall’ente per assumere, dopo un concorso interno, un vigile urbano. La procura teatina, sulla vicenda, ipotizza il reato di abuso d’ufficio, e il supplemento di indagine viene ritenuto utile sia per acquisire ulteriori elementi, che identificare in maniera compiuta chi ha avuto un ruolo nella vicenda. Al concorso aveva partecipato un solo concorrente, che poi era l’ex fontaniere del Comune. La minoranza aveva anche diffidato sindaco e giunta ad adottare un provvedimento di autotutela e annullare il concorso. “Ora davvero non abbiamo più dubbi: il concorso interno non poteva essere fatto!” sostiene il capogruppo di minoranza Rocco Micucci “I cittadini sono stati privati del diritto di partecipare e di accedere ad una possibilità per il loro futuro. Adesso aspettiamo fiduciosi che la magistratura concluda il proprio lavoro e ripristini la legalità a Rapino”.