Chieti. Lunedì 13 giugno 2016 si terrà all’Auditorium dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti un congresso dal titolo “La simulazione nella formazione medica: dalle Scuole di Medicina alle professioni sanitarie” organizzato dal prof. Paolo Innocenti, direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Ateneo.
La pratica di utilizzare il malato come “strumento didattico” ha perso oggi molta forza a causa di un diverso sistema organizzativo dei nostri ambienti di cura, ma anche perchè si sono introdotte procedure via via più invasive che, associate a un contenzioso medico legale sempre più diffuso, hanno reso meno difendibile la pratica sul malato.
La formazione attraverso la simulazione, modalità didattica che si è andata affermando anche grazie agli sviluppi nel campo dell’ingegneria e dell’informatica a integrazione dei tradizionali programmi di studio e di aggiornamento scientifico, è oggi applicabile a qualsiasi stadio del percorso formativo e di educazione medica continua.
I progressi nell’ingegneria hanno permesso di sviluppare simulatori di paziente, ossia manichini che riproducono una parte anatomica oppure speciali manichini-robot, capaci di sanguinare, di sudare, di reagire ai farmaci che vengono loro somministrati, esattamente come un essere umano.
I progressi nelle tecnologie informatiche hanno permesso di creare modelli 3D degli organi realizzando una sorta di clone digitale del paziente reale.
In tale modo è possibile simulare scenari realistici ed effettuare, da parte di infermieri o medici in formazione, procedure invasive o interventi chirurgici di qualsiasi tipo avendo la possibilità di ripeterli fino a ottenere la completa padronanza del singolo gesto e della tecnica, per essere pronti a eseguirli con sicurezza ed esperienza anche sul paziente reale.
Questo rappresenta un’opportunità per lo studente, ma anche per lo specialista chiamato ad apprendere nuove procedure complesse o invasive e accelerare la “curva di apprendimento” in condizioni di assenza di rischi per il paziente.
La formazione del personale medico e delle professioni sanitarie utilizza dunque sempre più lo strumento simulazione (così come accade per i piloti dell’Aeronautica che da tempo si addestrano con l’uso di simulatori di volo) nel rispetto di un obiettivo etico che dovrebbe essere prioritario: mai la prima volta sul paziente.
Scopo del congresso è quello di orientare la riflessione di docenti e discenti sull’importanza della simulazione come moderna forma di didattica per professioni sanitarie sempre più tecnologiche e in cui vengono richieste collaudate capacità relazionali.
Le testimonianze di rappresentanti di prestigiose istituzioni italiane e internazionali all’avanguardia nelle tecniche di simulazione, unitamente a una ricognizione delle imponenti risorse tecnologiche a disposizione, renderanno il dibattito efficace e sicuramente stimolante.