Chieti. “L’Arcivescovo di Lanciano-Ortona, Mons. Emidio Cipollone torna ad attaccare il cosiddetto popolo LGBT e lo fa con termini indegni di un prelato dal quale ci si aspettano parole di accoglienza e carità cristiana. In una intervista rilasciata ad una testata online Mons. Cipollone prende spunto da una domanda sui temi ecologici ed ambientali, peraltro caldeggiati anche da Papa Francesco, per cambiare completamente discorso ed esternare una delle sue (evidentemente) ossessioni circa il concetto di famiglie”.
Si legge così in una nota di Arcigay Chieti, che prosegue: “Non pago dello spiacevole episodio che ha visto nella bella cittadina frentana andare in scena un imbarazzante convegno che ospitava un noto personaggio provocatore che attacca continuamente il mondo omosessuale, l’Arcivescovo usa parole orribili per rivolgersi a coloro che invocano soltanto i più elementari diritti di cittadinanza. Mons. Cipollone addirittura osa paragonare i delitti ai diritti, intendendo per delitti l’orientamento sessuale di milioni di persone le quali hanno la “colpa” di desiderare riconosciuti, in uno Stato Laico, il proprio status e il proprio diritto a realizzarsi come persone umane. “Oggi, anche per responsabilità di alcune leggi, ci metto la Cirinnà, i delitti sono diventati diritti”. Questo il Vescovo-pensiero che ci lascia amareggiati e stupiti. Caro Arcivescovo, ancorché si può essere contrari ad una legge, non tolleriamo l’accostamento dei sostantivi “delitti” e “diritti”; sono ben altri i delitti, peraltro commessi anche da uomini della Chiesa Cattolica – e qui stendiamo un velo pietoso. In questi giorni mentre milioni di persone vivono il dramma della guerra e della fuga per evitare morte certa, mentre si scoprono continuamente delitti (questi davvero odiosi delitti!) contro la Natura costituiti da gravissimi reati ambientali che avvelenano la vita e la salute di milioni di cittadini, l’Arcivescovo non trova di meglio che tirare fuori il solito slogan del “contro natura” riferendosi alla vita di milioni di persone che non chiedono nulla se non di vivere la propria vita con quel minimo di tutele che tutti i cittadini meritano. Con una manipolazione e una mistificazione perfino delle parole del Pontefice, Mons. Cipollone tramuta il tema importantissimo dell’ambiente e della salute in una sua battaglia personale ossessiva contro coloro che non rispondono alla sua visione della vita e degli affetti; caro Arcivescovo se ne faccia una ragione: gli omosessuali ci sono sempre stati e sempre ci saranno, ed ignorarne la presenza come famiglie già costituite non fa altro che aumentare la sofferenza di uomini e donne che come tutti lavorano, amano e sono alle prese con la vita di tutti i giorni”.
“Ci piacerebbe chiedere al Monsignore la sua opinione su quale potrebbe essere lo stato d’animo di un giovane studente o studentessa omosessuali nel leggere parole di tale violenza e aggressività – conclude la nota – venire paragonati a delinquenti e contro natura, mentre sono ben altri i delitti contro la Natura che ogni giorno vengono compiuti avvelenando cielo, acqua e terra”.