Chieti. “Secondo gli accordi sottoscritti per la realizzazione dell’“Elettrodotto 380 kV Villanova-Gissi”, il Comune di Chieti deve rendicontare a Terna SpA le spese associate alle opere di riqualificazione territoriale per poter ottenere l’intero finanziamento pari a 600.000 euro”.
Si legge così in una nota del Team Extra che prosegue: “Se entro Giugno 2016 non viene inviata tale rendicontazione, il Comune dovrà restituire, entro due mesi, quota parte dei 300.000 euro (se non tutta) già ricevuti. Appare difficile che tale ottemperanza venga rispettata visto che non si evidenziano opere di riqualificazione che possano compensare l’impatto ambientale che un’infrastruttura di tale portata ha sul territorio. È necessario che il Comune di Chieti abbia messo in opera tali lavori di riqualificazione, sia per non perdere la somma anticipata sia per poter usufruire della tranche residua. Infatti il Comune di Chieti ha tempo fino a Luglio 2017 per completare le opere compensative e trasmettere la documentazione giustificativa a Terna SpA. Andiamo con ordine. A Gennaio 2013 il Comune di Chieti accetta da Terna SpA il pagamento complessivo di 600.000 euro più IVA, per consentire il passaggio dell’opera sul proprio territorio. È solo a Giugno che Terna SpA effettua a favore del Comune di Chieti il primo versamento di 300.000 euro (prima tranche anticipata) per le opere di riqualificazione territoriale. Dopo circa un anno è la stessa Terna SpA a richiedere al Comune di Chieti lo stato di avanzamento di tali opere con la relativa rendicontazione delle spese sostenute fino a quel momento. Ma è solo a Febbraio 2016 che Terna SpA invia una nota al Comune di Chieti comunicando che in data 31/01/2016 l’”Elettrodotto 380 kV Villanova-Gissi” è entrato in esercizio. Nella stessa nota Terna si dichiara disponibile a erogare all’Amministrazione comunale la seconda e ultima tranche pari a 300.000 euro, ma solo dopo che il Comune abbia inviato la documentazione di tutte le spese sostenute per le opere di riqualificazione territoriale concordate”.
“Tale documentazione – conclude la nota – dovrà contenere la relazione tecnica sullo stato di avanzamento dei lavori corredata da adeguato report fotografico e le fatture relative ai lavori già realizzati con le delibere e le determine comunali ad esse collegate. Con una gestione economica opinabile, la restituzione di somme di denaro già messe a bilancio da diversi anni, sarebbe un qualcosa di disastroso per un comune già in dissesto finanziario”.