Lanciano. “La tutela del mare e di attività produttive come turismo e pesca”. Sono almeno tre buone ragioni per scrivere “Sì”, il prossimo 17 aprile, sulla scheda del referendum anti trivelle, a cui bisogna andare tutti a votare”.
L’invito arriva da Ascom Abruzzo, che scende in campo contro le piattaforme off shore. “Il mare – dice Angelo Allegrino, presidente reg. Ascom Abruzzo – svolge un ruolo fondamentale per la vita. Ad esempio produce, se in buona salute, il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe fino ad 1/3 delle emissioni di anidride carbonica. D’altro canto le piattaforme, nella loro normale attività, possono rilasciare pericolosi inquinanti. E la ricerca del gas e del petrolio, quando utilizza la tecnica dell’airgun (esplosioni di aria compressa), può causare danni a un’ampia gamma di organismi marini: cetacei, tartarughe, pesci, molluschi e crostacei. E poi – viene aggiunto – un eventuale incidente provocherebbe danni incalcolabili all’ambiente, all’economia turistica e alla pesca”.
“Perché – viene sottolineato – le nostre ricchezze sono altre, ad esempio il turismo. Si stima che le presenze complessive nelle destinazioni marine italiane siano state circa 253 milioni nel corso del 2013, con un impatto economico stimato in oltre 19 miliardi e 149 milioni. Fondamentale evidenziare come, secondo il rapporto “Impresa Turismo 2013” (Unioncamere, 2013), il patrimonio naturalistico delle nostre destinazioni balneari è la prima motivazione di visita per i turisti stranieri. Il turismo natura – va aggiunto – produce quasi 12 miliardi di fatturato e oltre 102 milioni di presenze (dati XXII Rapporto nazionale Ecotur): è un settore in continua crescita e tra le mete più in voga ci sono i parchi costieri. La pesca, che si esercita lungo i 7.456 km di costa entro le 12 miglia marine, produce circa il 15% del Pil marittimo e dà lavoro a circa 60.000 persone (dati ISFOL). Il comparto agroalimentare, che vale l’8,7% del Pil, dà lavoro a 3 milioni e 300.000 persone con un fatturato annuo di 119 miliardi di euro e che nel solo 2014 ha conosciuto l’esportazione di prodotti per un fatturato di circa 34,4 miliardi di euro (dati Nomisma). Per ciò – conclude Ascom – dobbiamo andare alle urne: per tutelare le nostre coste, il mare e le attività ad esso legate”.