Convegno Cia Chieti-Pescara in difesa del Montepulciano d’Abruzzo

Rocca San Giovanni. Dalle novità legislative al mercato: il mondo del vino, alle prese con un momento di grande cambiamento, sotto i riflettori accesi dalla Cia Chieti Pescara nel corso di un doppio incontro organizzato presso l’Hotel Villa Medici a Rocca San Giovanni nel pomeriggio di mercoledì scorso, 2 marzo 2016.

 L’incontro è partito con il seminario tecnico “Autorizzazioni impianto e reimpianto vigneti. Il nuovo sistema dei registri in cantina” e poi, a seguire, c’è stato il convegno “Il Montepulciano d’Abruzzo e le sfide di mercato: il ruolo del protagonisti. Gli sviluppi della Ocm unica dopo la riforma del settore vitivinicolo”. Si è partiti, dunque, con meeting più tecnico, per poi passare a una riflessione approfondita sul Montepulciano d’Abruzzo, in un momento in cui è in ballo la discussione sulla denominazione di alcuni vitigni tra cui proprio il nostro Montepulciano.

 Ad affrontare il tema sono stati l’assessore regionale alle Politiche agricole Dino Pepe, il presidente Cia Abruzzo Mauro Di Zio, il presidente Cia Chieti Pescara Nicola Antonio Sichetti, il direttore Cia Chieti Pescara Alfonso Ottaviano, il responsabile vitivinicolo della Cia nazionale Domenico Mastrogiovanni e Carmine Masoni della Cia Abruzzo. Ad ascoltarli circa 200 agricoltori del settore, tra cui il vice presidente della cantina Rinascita Lancianese, Domenico Bomba, e il presidente della Cantina di Paglieta, Angelo Di Giulio, che hanno preso la parola insieme a molti altri interventi.

 In provincia di Chieti si trovano i due terzi della superfice vitata abruzzese e della produzione vinicola. Il territorio provinciale, inoltre, ospita la quasi totalità del mondo cooperativo ed associativo del settore, oltre che eccellenze del privato.

 La Confederazione italiana degli agricoltori ha voluto dire la sua sui cambiamenti normativi che stanno investendo il mondo del vino. Dalle nuove norme sulla etichettatura, ai registri telematici, alle menzioni aggiuntive, alle limitazioni per i piccoli produttori, alla paventata liberalizzazione dei vitigni “su cui – ha sottolineato il presidente Cia Chieti Pescara, Nicola Antonio Sichetti – siamo fortemente impegnati, anche a livello nazionale, a far sì che ciò non avvenga”. Apertura al nuovo, ampiezza di vedute, ma anche difesa del vitigno simbolo della nostra regione, il Montepulciano, che rappresenta il 54,33% dell’intero patrimonio vitivinicolo abruzzese.

 Nell’opera di tutela e valorizzazione del Montepulciano, Cia sottolinea anche come giochi un ruolo fondamentale la cooperazione. Quanto al tema della diversificazione delle produzioni e la loro tutela, che spinge verso una valorizzazione dei territori a discapito – sembrerebbe ma a leggere bene non è così – dei vitigni, Cia propone la sua strada: diversificazione territoriale, mantenendo però la centralità del Montepulciano. E dunque è vero che per accrescere la competitività del nostro vino occorre diversificarne la provenienza. Ma, rispetto a un mercato sempre più attento alle diversificazioni, l’unico aspetto su cui i viticoltori abruzzesi possono incidere è quello del territorio.

 “Il nostro vitigno principe, il Montepulciano, rappresenta per l’Abruzzo il miglior ambasciatore nel mondo”, ha ribadito anche l’assessore Dino Pepe. “Riusciamo a comunicare l’Abruzzo attraverso il Montepulciano. Partendo da questo dato abbiamo intenzione di sviluppare anche una serie di azioni virtuose a livello di comunicazione, che ci possono consentire, ad esempio, attraverso le etichette delle nostre bottiglie di comunicare l’Abruzzo. Come il Qr code inserito nell’etichetta per accedere alle bellezze del nostro territorio”.

 “Montepulciano ambasciatore d’Abruzzo”, ma anche, all’inverso, “Abruzzo ambasciatore del Montepulciano”, ha concluso il presidente regionale Cia Mauro Di Zio, auspicando cioè una difesa del vitigno da parte dell’intero territorio.

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