Ospedale di Casoli, i sindaci si oppongono alla chiusura

CasoliCasoli. Per scongiurare il rischio chiusura dell’ospedale Consalvi, il sindaco di Casoli Sergio De Luca ha annunciato che darà inizio allo sciopero della fame. E non si è fatta attendere la risposta di decine di sindaci del chietino che hanno subito manifestato la loro piena solidarietà.

Questa mattina gli amministratori pubblici hanno incontrato, all’ospedale Bernabeo di Ortona, il sub commissario della sanità regionale, la dottoressa Baraldi e il manager della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti Francesco Zavattaro.

Al centro del dibattito, c’era l’ipotesi di ridimensionamento dell’ospedale di Casoli, che potrebbe essere trasformato in una residenza sanitaria assistenziale.

Alle polemiche, la Baraldi ha risposto tirando in ballo le mille difficoltà della sanità regionale ed il dovere di rientrare dal pesante deficit.

“Conosciamo la situazione” ha detto il presidente del comitato dei sindaci della Asl Luciano Lapenna “ma non si possono scaricare i problemi su questa parte d’Abruzzo. Il bilancio della nostra Asl, prima dell’accorpamento con Chieti, era stato risanato e ora ci troviamo con la prospettiva di subire nuovi tagli. Al sindaco di Casoli, al quale chiedo di recedere dallo sciopero della fame, va tutta la nostra solidarietà che oggi è stata bipartisan”.

Lapenna ha poi ricordato che i servizi di emodinamica, quasi tutti concentrati nell’area Chieti-Pescara, vanno concepiti e realizzati anche nel sud della regione, a Vasto, perchè una crisi cardiaca nei centri montani del comprensorio può essere letale.

Al termine della mattinata, i vertici della Asl hanno preso l’impegno a rivalutare in positivo la situazione dell’ospedale di Casoli, studiando soluzioni alternative.

 

 

 

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