Villa Pini, Venturoni: la trattativa di acquisizione resti un fatto tra privati

Lanfranco_Venturoni_04“Dato che il tribunale di Chieti ha nominato un commissario giudiziale per Villa Pini, la Regione non può e non deve interferire nella trattativa per l’acquisizione delle quote del gruppo da parte della Neuromed o di qualsiasi altro operatore economico. Si tratta di rapporti tra privati rispetto ai quali è bene che le Istituzioni mantengano un basso profilo“.

E’ quanto dichiarato dall’assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, che considera “fuori da ogni logica” ritenere che il futuro di Villa Pini possa dipendere dalle iniziative del Governo regionale.

“Data la difficile situazione” ha proseguito “non possiamo che attendere le decisioni del giudice rispetto all’istanza fallimentare che sarà discussa domani presso il Tribunale di Chieti. Un discorso a parte meritano gli operatori delle strutture sanitarie ai quali siamo vicini e del cui destino lavorativo ci siamo occupati fin dall’inizio della loro terribile odissea. Nel luglio scorso, un primo risultato è stato l’ottenimento della delega di pagamento per gli stipendi dei dipendenti di Villa Pini ed in secondo luogo, proprio in queste ore, si è concretizzata la concessione della cassa integrazione in deroga per oltre 1000 dipendenti del Gruppo. Questi sono dati di fatto, il resto è aria fritta“.

E attacca chi in questi giorni ha parlato dell’intenzione della Regione di stornare il budget riservato alle strutture private del Gruppo Villa Pini per trasferirlo su altre cliniche private.

“Per la ripartizione dei fondi per i privati convenzionati” ha continuato Venturoni “abbiamo applicato criteri oggettivi, uguali per tutti. Sono stati operati dei tagli ai fondi per la psico-riabilitazione visto che molti pazienti non vengono più curati nelle strutture private essendo stati trasferiti nelle residenze sanitarie assistite. In questa Regione per troppo tempo sono stati i gruppi privati a determinare le scelte di programmazione del fabbisogno di salute da svolgere in regime di accreditamento. Si è quindi capovolta la realtà delle cose. E’ la Regione, infatti, a dover indicare le prestazioni ed i servizi che i privati sono chiamati ad erogare e non viceversa. Ed a tale scopo, questo Governo regionale ha inteso ripristinare il rispetto delle regole e dei fabbisogni di salute. Principio che vale sia per il Gruppo Angelini che per chi, eventualmente, voglia subentrargli”.

Marina Serra


 

 

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