Da questa mattina, infatti, una ventina di dipendenti dell’azienda sono saliti sul tetto dello stabilimento e manifestano il loro disappunto di fronte alla decisione della proprietà di licenziati 139 operai. La protesta ha come obiettivo di anticipare l’incontro tra l’azienda (che ha già fissato la chiusura dello stabilimento il 15 febbraio) e le parti sociali. La vicenda della “Samputensili” , drammatica come altre chiusure di aziende nella Penisola, è amplificata dal fatto che poco più di un anno fa, nel 2008, la Maccaferri inaugurò un nuovo stabilimento, segnale di un’azienda in salute, annunciando nuove assunzioni. Analogo destino attendono i dipendenti di altre due aziende del gruppo metalmeccanico emiliano: ad Ascoli e a Montecosaro, dove complessivamente sono impiegati complessivamente 65 dipendenti, per i quali si profila un imminente licenziamento.
Nel frattempo il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, raccogliendo l’appello dei lavoratori della Samputensili e delle Iniziative Industriali di Ortona ha convocato per venerdì prossimo, 5 febbraio, alle ore 11.30, una riunione in cui discutere della situazione occupazionale venutasi a creare.
Al tavolo di confronto parteciperanno il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, l’assessore provinciale al Lavoro, Daniele D’Amario, l’assessore Remo Di Martino, i sindacati, i rappresentanti dei lavoratori, la Confindustria e i vertici delle due aziende coinvolte.
“La Provincia – ha spiegato il presidente Di Giuseppantonio – è vicina agli operai e ai lavoratori che non possono pagare da soli il prezzo di una crisi economica che sta prostrando tutti settori produttivi del nostro territorio. Occorre che le parti si incontrino e si confrontino per trovare soluzioni negoziali che possano soddisfare tutti: la mia amministrazione farà la sua parte, come sempre abbiamo fatto sin dal giorno del nostro insediamento, non lasciando alcuna via intentata al fine di scongiurare la perdita di posti di lavoro”.