Emidio Paolucci, assieme ad alcuni complici, forse due, sabato sera ha atteso l’uscita, dal supermercato di via Colonnetta, del direttore che aveva con se una borsa contenente 45 mila euro, che era l’incasso della giornata. I rapinatori hanno aggredito il direttore e sotto la minaccia di un coltello gli hanno sottratto una borsa contenente il denaro. I tre rapinatori, poi, si sono allontanati a bordo di una Fiat Tipo, risultata rubata. La fuga dei malviventi, però, non è stata delle più agevoli, visto che sulle tracce dell’auto sospetta si sono subito messi all’inseguimento alcune pattuglie della polizia. Durante l’inseguimento, Emidio Paolucci ha deciso di scendere dalla vettura e di proseguire la sua fuga a piedi, mentre gli altri rapinatori sono rimasti sull’auto nel tentativo di far perdere le proprie tracce. Paolucci, però, non ha fatto molta strada ed è stato bloccato ed arrestati dagli agenti della questura. Poco dopo è stata rinvenuta anche l’auto usata per compiere la rapina. Nella frenesia di scappare, però, i malviventi hanno anche dimenticato nella vettura anche uno dei contenitori nei quali erano contenuti 15mila euro. Emidio Paolucci, accusato di rapina aggravata, ricettazione, resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale, non è un delinquente qualsiasi. Il 43enne, infatti, è stato già condannato in primo grado, dalla Crote d’assise, a 27 anni di reclusione per l’omicidio di Marco Di Donato, il cui corpo fu rinvenuto, in avanzato stato di decomposizione, nel 1999, nelle campagne di Manoppello.