Chieti. Cassa integrazione per i lavoratori del Gruppo Villa Pini. La soluzione arriva dall’incontro tra giunta regionale e rappresentanti sindacali, riunitisi ieri pomeriggio a L’Aquila. Come ha sottolineato anche Gianni Chiodi, governatore dell’Abruzzo, esisterebbero infatti le condizioni normative per l’erogazione degli ammortizzatori in deroga. Tuttavia, perché la proposta possa trasformarsi in realtà è comunque necessaria una richiesta formale da parte della proprietà del gruppo in questione.
All’incontro di ieri, però, il terzo soggetto della concertazione non era presente. Per questo motivo, i sindacati hanno fatto richiesta del trasferimento della vertenza su un tavolo nazionale, affinché il governo italiano possa promuovere una legge ad hoc che permetta ad un soggetto differente dalla proprietà di richiedere la cassa integrazione.
Nel frattempo, il 9 febbraio si avvicina, data in cui il Tribunale di Chieti sceglierà, nell’udienza finale, fra il fallimento o il concordato. E i dipendenti, sempre più stanchi e preoccupati, sfiorano momenti di particolare tensione. Ieri sera, ad esempio, alcuni lavoratori hanno manifestato all’interno della struttura, minacciando di raggiungere addirittura l’abitazione di Angelini. Venuti a conoscenza di quanto emerso dall’incontro de L’Aquila, i dipendenti hanno infatti reagito negativamente all’assenza della proprietà del Gruppo al tavolo della concertazione. Ben consapevoli dell’empasse dovuto alla mancata richiesta degli ammortizzatori sociali da parte di Vincenzo Angelini, tirano le somme e capiscono che sarà impossibile ottenere la cassa integrazione. Promettono, perciò, se non ci saranno sviluppi di alcun genere, di presentare anche un’istanza di insolvenza.
Per quanto riguarda, invece, i pazienti in cura, sono arrivati oggi a Casoli i primi tra quelli trasferiti dall’ex Paolucci di Chieti. Il sindaco Francesco Ricci ha, infatti, emanato un provvedimento con il quale si ordina, appunto, la chiusura di alcune strutture del Gruppo Villa Pini.
Si tratta di dieci pazienti, ma a questi dovrebbero aggiungersene altri dieci fra qualche giorno.
Per l’emergenza, la struttura di Casoli sarà gestita nell’immediato da personale infermieristico della Asl. I dipendenti sono stati individuati con un avviso interno e verranno remunerati con l’istituto delle prestazioni aggiuntive. I medici, invece, provengono dalla geriatria e lungodegenza di Casoli, mentre per i servizi sono stati estesi i contratti di appalto in corso.
Il segretario regionale del Pd abruzzese è intervenuto in merito ai trasferimenti di questi giorni. “Accanto al dramma dei lavoratori, sta esplodendo in questi giorni quello dei pazienti” ha, infatti, dichiarato negativamente a riguardo, “caricando così sulle famiglie disagi enormi. Ora solo la condivisione della nostra proposta può salvare i posti di lavoro e rassicurare i pazienti”.
Si tratta della possibilità, proposta dalla minoranza regionale, di svincolare i dipendenti dalla clinica per legarli direttamente al servizio sanitario. “Una soluzione tecnicamente corretta e applicabile da subito, se solo la giunta regionale avesse davvero a cuore questa vertenza. Ed è per questo che presenteremo una risoluzione in Consiglio regionale”. Il Pd Abruzzo accusa, infatti, la Regione di muoversi troppo lentamente in merito alla questione Villa Pini.
Tania Di Simone