Lanciano. Botte e morsi alla moglie incinta e poi strattoni alla neonata, finita in ospedale con frattura scomposta al femore:
accuse di maltrattamenti e lesioni che per un 32enne di Lanciano hanno fatto scattare la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai famigliari, disposto dal Gip Marino.
Secondo quanto ricostruito dal pm Vecchi l’uomo avrebbe strattonato la figlia di un mese portandola dopo qualche giorno in ospedale dove i sanitari, insospettiti, hanno avvisato il Commissariato.
La notizia di reato è arrivata alla polizia dai sanitari che avevano preso in carico la piccola, che piangeva inconsolabile da qualche giorno. Dopo una visita in pronto soccorso, all’età di un mese, ai genitori della bimba è stato consigliato di rivolgersi al proprio pediatra, che ha sospettato una presunta frattura del femore dopo una manipolazione medica. Tornata in ospedale e sottoposta a una radiografia, alla bimba è stata diagnosticata una frattura scomposta del femore.
“Le confuse modalità riferite circa la dinamica attraverso la quale si era verificata la frattura, inducevano i sanitari ad informare il Commissariato di Lanciano”, si legge nella nota della polizia. Il padre avrebbe riferito che era stato il fratellino con la sua irruenza a causare la frattura, ma gli inquirenti non gli hanno creduto.
Dopo aver sentito diversi familiari, sarebbe emerso che durante una lite con la compagna e in preda a una crisi di nervi, la piccola sarebbe stata strattonata fino a procurarle la frattura. “L’attività investigativa ha inoltre evidenziato una serie di maltrattamenti che l’indagato rivolgeva oltre alla piccola, colpevole di piangere troppo, anche alla sua convivente attraverso morsi e strattonamenti, continue vessazioni fisiche e psicologiche tanto da indurre la donna a pensare ad un suo allontanamento dal convivente violento: da qui la lite che ha avuto come conseguenza la frattura del femore della piccola”, conclude la nota della polizia di Lanciano.