Civitella del Tronto. Una lettera aperta, indirizzata alle istituzioni, per risolvere la situazione legata agli stipendi, e al futuro lavorativo, di chi presta servizio nella casa di riposo di Civitella del Tronto.
A renderla pubblica sono gli stessi lavoratori, che si trovano in questo frangente tra due fuochi.
Da una parte al Asp1 e dall’altra la cooperativa che gestisce la stessa struttura.
La lettera
Siamo alcune lavoratrici e lavoratori che prestano la loro attività, con varie mansioni (infermieri, OSS, addetti alla pulizia, addetti alla cucina, manutentori, centralinisti, fisioterapista e servizio lavanderia), all’interno della Casa di Riposo “Filippo Alessandrini” di Civitella del Tronto, un tempo “fiore all’occhiello” delle strutture socio-assistenziali abruzzesi.
Svolgiamo il nostro delicatissimo lavoro con dedizione, grande passione e soprattutto sacrificio, avendo a che fare, costantemente, con anziani fragili, bisognosi di assistenza e di affetto. Mai ci siamo tirati/e indietro di fronte al duro lavoro che affrontiamo, ma anche al bisogno di una carezza.
Mai abbiamo lesinato una parola di conforto, non solo nei confronti dei diretti interessati, ma anche verso i loro familiari.
Quanti hanno frequentato, per qualsiasi ragione, la nostra struttura, conoscono l’amore che
mettiamo dietro quello che facciamo quotidianamente.
Negli ultimi tempi, però, la nostra esistenza “lavorativa” è messa in pericolo. Assistiamo, inermi, a prese di posizione tra due contendenti molto più grandi di noi: l’ASP 1 da una parte e la Cooperativa KCS dall’altra, che si rimpallano responsabilità e colpe. Non conosciamo perfettamente i termini della questione e delle vicende giudiziarie che hanno generato i contenziosi, ma un dato purtroppo è indiscutibile: noi stiamo in mezzo a due fuochi!!! Ad oggi non ci è stata versata la mensilità di aprile 2023 e non sappiamo cosa accadrà con le prossime.
Questa situazione sta generando in noi, nei nostri cari, negli utenti ed anche nei loro familiari, una grande angoscia e sofferenza economica e psicologica. Qualcuna di noi, per via dell’incertezza determinatasi, ha dovuto sospendere i mutui in corso, altre non hanno potuto pagare le utenze ed affrontare le spese di tutti i giorni, altri ancora hanno dovuto ricorrere ai prestiti di familiari.
Ma quanto tempo ancora dovremo sobbarcarci questa situazione? Come potremo sbarcare il lunario se questa incertezza si protraesse ancora?
Non cerchiamo “colpevoli” – se ve ne sono – che eventualmente dovranno essere trovati in altre sedi. Quello che ci interessa è ricevere la retribuzione con regolarità per l’onesto lavoro che svolgiamo, poter lavorare con serenità, con la passione e con l’amore che hanno sempre contraddistinto il nostro operato, per poter continuare a trasferire, ai nostri anziani, lo stesso nostro amore che abbiamo sempre loro riversato.!!! E’ un nostro diritto, ma è un diritto anche di tutti i nostri utenti.
Apprendiamo dagli organi di informazione di un eventuale acquisto della struttura da parte della Cooperativa. Se così fosse, che ne sarà del nostro futuro??
Ci rivolgiamo con questo appello accorato a tutti coloro che hanno potere decisionale, affinché adottino ogni provvedimento utile a risolvere il problema, ci rivolgiamo a Sua Eccellenza il Prefetto di Teramo, perché perseveri nell’attività di mediazione ed infine, ma non da ultimo, agli organi di informazione, perché continuino a tenere i riflettori puntati sulle esigenze di tutti noi.