Un giocatore professionista attualmente all’estero, ma dall’importante passato nel nostro campionato, ha pubblicato un video dove mostra come sia stato vessato dalla Polizia mentre era a bordo di un aereo
L’increscioso episodio è avvenuto il giorno di Natale mentre l’aereo era in pista, pronto per la fase di rullaggio prima del decollo. Il calciatore belga Stephane Omeonga, ex Avellino, Genoa e Pescara in Italia, ma che attualmente gioca in Israele nel Bnei Sakhnin, ha raccontato l’incredibile disavventura che lo ha visto suo malgrado protagonista mentre, dopo essere partito da Bruxelles, sul volo che lo doveva riportare a Tel Aviv, ha fatto scalo all’aeroporto romano.
Stephane Richi Omeonga è un calciatore professionista di 28 anni belga, ma nato da una famiglia originaria della Repubblica Democratica del Congo. Il centrocampista vanta una discreta esperienza in Italia dove conta 80 presenze nel nostro calcio tra Avellino, Genoa e Pescara. Dopo alcuni anni in Scozia, nella stagione 2024-25 è approdato nel Bnei Sakhnin, squadra che gioca nella serie B israeliana.
Il video postato sul profilo social è davvero impressionante, ma soprattutto non lascia adito a dubbi, prelevato dall’aereo con la forza mentre era seduto regolarmente al suo posto, trattenuto in carcere e picchiato. Questa la denuncia del calciatore belga Stephane Omeonga, ex di Avellino (2016-2017), Genoa (biennio 2017-2019) e Pescara (2020-2021), oggi in forza alla squadra israeliana del Bnei Sakhnin, per un incredibile quanto increscioso episodio accaduto proprio nel giorno di Natale, mentre l’aereo che lo stava riportando in Israele, dopo essere partito da Bruxelles, aveva fatto scalo all’aeroporto di Fiumicino.
Tutto nasce da una fantomatica black list che riportava il suo nome come indesiderato nel paese medio orientale, anomalia emersa da un ulteriore controllo dei documenti del ragazzo. “Il 25 dicembre sono stato vittima della brutalità della polizia. Durante un volo tra Roma e Tel Aviv, dopo essere salito a bordo e aver preso posto, uno steward mi ha avvicinato per un presunto problema con i miei documenti e mi ha chiesto di lasciare l’aereo. Confidando nella validità dei miei documenti, gli ho chiesto con calma che tipo di problema fosse. È stata chiamata la polizia e sono stato ammanettato e portato via con la forza dall’aereo”, comincia così il lungo post di denuncia del giocatore belga sul suo profilo social..
Nelle immagini postate si vede la tranquilla rimostranza del ragazzo che si dichiara come un giocatore professionista che sta tornando nella squadra di appartenenza, ma il poliziotto salito a bordo, perchè chiamato dall’equipaggio, non ha sentito ragioni e con una certa dose di violenza lo ha fatto alzare dal posto e trascinato a forza fuori dall’aereo e una volta a terra la situazione è anche peggiorata. “Una volta fuori dall’aereo, lontano dalla vista dei testimoni, la polizia mi ha violentemente gettato a terra”, continua il racconto di Omeonga via social, “mi ha picchiato e uno di loro ha premuto il ginocchio contro la mia testa. Sono stato poi portato in un veicolo della polizia, ammanettato come un criminale, fino all’aeroporto”.
Il calciatore nel post è un fiume in piena e racconta per filo e per segno quelle ore angoscianti trascorse in “una stanza grigia, senza cibo né acqua, e lasciato in uno stato di totale umiliazione”. La vicenda si è conclusa soltanto dopo qualche ora con l’assurda giustificazione che il suo nome era in una black list di persone indesiderate dal governo israeliano. “Quando sono stato rilasciato, ho saputo che un agente di polizia aveva sporto denuncia contro di me per le ferite presumibilmente causate durante l’arresto, nonostante fossi ammanettato. Inoltre, a tutt’oggi, non ho ricevuto alcuna giustificazione per il mio arresto”, ha aggiunto ancora Omeonga. La Polaria, intanto ha voluto precisare che è intervenuta su richiesta del capo scalo e del comandante della compagnia aerea.