Parole forti, che ipotizzano scenari clamorosi legati all’alluvione di Valencia. Il mondo del calcio e della politica iberica, restano di sasso
Un’ombra si abbatte sulla Spagna. Il dubbio sulle reali cause dell’alluvione che ha sconvolto un intero stato e devastato una città come Valencia, iniziano a serpeggiare nella testa di alcuni cittadini spagnoli. Cosa si nasconde dietro il disastro? Come è stato possibile farsi trovare impreparati, e soprattutto, ci sono dietrologie o situazioni che possono far riemergere vecchie ferite.
A scendere in campo sono stati anche alcuni tra i rappresentanti più autorevoli del mondo dello sport iberico. Molti hanno deciso di schierarsi, con posizioni molto critiche: Diego Pablo Simeone, tecnico dell’Atletico Madrid, ha aspramente criticato la scelta di continuare a giocare come se niente fosse. Altri dirigenti si sono scagliati con le Lega, così come numerosi motociclisti, che erano scesi in campo per chiedere l’annullamento del Gran Premio di Valencia del MotoGp. Ma c’è anche chi ha preso posizioni ancora più dure.
Alluvione come il Covid: dichiarazioni shock
Un calciatore, ha paragonato l’alluvione di Valencia, a ciò che è accaduto nei momenti più complicati della pandemia da Covid – 19. Dichiarazioni shock, che hanno fatto il giro del mondo e portato a discussioni pesanti e a prese di posizione immediate da parte di politici, uomini dello spettacolo. Parole forti, che hanno trovato immediatamente riso sui social network, dividendo il popolo della rete e l’opinione pubblica. a scendere nel dettaglio è stato Alex Bernal, centrocampista che milita nell’Eldense. Secondo il calciatore, l’alluvione rientrerebbe in una sorta di progetto studiato per destabilizzare il Paese.
Una carriera tra terza e seconda divisione spagnola, cercando di mettersi in evidenza sulla linea dei centrocampisti. Alex Bernal ha sempre cercato di partecipare in maniera attiva all’azione di gioco, provando a regalare assist geniali e movimenti da autentico fuoriclasse. Nella vita, come in campo, il centrocampista non ama rimanere in disparte: come quando si ritrova a combattere con i mediani avversari, anche nella vita di tutti i giorni, Bernal ama l’azione, il tentare di partecipare in prima persona ai dibattiti politici e pubblici. Il suo spirito, lo ha portato a prendere posizione sull’alluvione di Valencia.
Un piano studiato a monte per colpire la Spagna
Bernal è convinto dell’esistenza di un vero e proprio piano orchestrato a monte, per mettere in subbuglio il Paese; creare panico tra la gente, strumentalizzando gli eventi atmosferici per inculcare nella testa della gente le teorie sul cambiamento climatico: un modo per destabilizzare l’opinione pubblica e creare scompiglio. Secondo il calciatore ci sarebbero non solo coincidenza con il Covid, ma ci sarebbe una correlazione con le scelte del Governo Spagnolo, che in tema di cambiamento climatico ha optato per un piano di sviluppo in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, adottando temi relativi a sostenibilità, inclusione e uguaglianza.
Il calciatore è entrato a gamba tesa sulle scuse del Re, che si era rivolto alla popolazione di Valencia: “Grazie, ma non chiedete scusa. Fateci uscire dall’Agenda 2030! Ci stanno manipolando”, ha scritto Bernal, che ha poi ipotizzato un vero e proprio progetto a livello mondiale. “Vogliono ridurre la popolazione, incitare l’immigrazione clandestina e mettere i cittadini contro la cattiva condotta politica. Non è la politica spagnola. È un nuovo ordine mondiale.”