Il meteorologo Andrea Giuliacci in esclusiva ai nostri microfoni sull’alluvione in Spagna e sull’ipotesi delle nuvole ‘inseminate’.
L’alluvione in Spagna è stata provocata dalle nuvole inseminate del Marocco. È questa l’ultima ipotesi sulle cause del disastro meteorologico di Valencia. Ad oggi si contano più di 200 vittime, ma il numero è destinato a salire. Non c’è una stima precisa dei dispersi. I media però parlano di circa 1900 persone di cui non si hanno notizie (per alcuni giornali il numero reale è di 2500) e le speranze di trovarli in vita ormai sono pari a zero.
La nostra redazione ha contattato in esclusiva il meteorologo Andrea Giuliacci per capire cosa è successo in Spagna e se davvero le cause possono essere attribuite a queste nuvole inseminate che ci sono in Marocco per combattere la siccità.
Giuliacci: “A Valencia è caduta la pioggia di un anno”
Andrea Giuliacci, partiamo da quanto successo in Spagna nei giorni scorsi. Una vera catastrofe che non succedeva da diversi anni.
“Evento eccezionale e particolarmente intenso. Non è la prima volta che capita. Già in passato quell’area aveva vissuto eventi simili quindi non si può parlare di un qualcosa di nuovo. Ma certamente di molto raro, che può succedere una volta nella vita. La provincia di Valencia è stata colpita da precipitazioni eccezionalmente abbondanti. In poche ore è caduta l’acqua di un anno. Diciamo come in Emilia lo scorso anno. La differenza è che noi siamo preparati per affrontare un evento simile, loro no e questo ha contribuito a causa una tragedia come questa“.
Il tutto provocato da un ciclone.
“Assolutamente sì. È lo stesso che ha colpito il nostro Paese nei giorni precedenti. Parliamo di un vortice di bassa pressione ricolmo di aria fredda“.
“Le nuvole ‘inseminate’ del Marocco non hanno colpa di quanto successo in Spagna”
In queste ultime ore si sta dando colpa alle nuvole inseminate del Marocco. Cosa c’è di vero?
“Nulla. Le nuove inseminate in Marocco al massimo portano pioggia in quella zona. Ma dal punto di vista scientifico non c’è nessuna prova che sia un metodo funzionante. I primi ad utilizzarlo sono stati gli americani. Alla fine, però, lo hanno abbandonato. E se adesso non lo usano più, un motivo ci sarà. La vera causa dell’alluvione in Spagna è il cambiamento climatico. Il Mediterraneo è ormai caldo e pieno di energia che questi eventi sono molto più frequenti rispetto al passato“.
Si poteva prevedere un evento simile?
“Sì. Io non so come funziona la macchina in Spagna, ma la previsione di una situazione potenzialmente importante c’era. I meteorologi avevano avvisato. Qui in Italia le allerte della Protezione Civile sono molto critiche, ma mettono le città a riparto da potenziali tragedie come quelle in Spagna. Quando viene emesso un allarme meteo non significa che piove sicuramente. Però permette di mettere le persone al riparo in caso di precipitazioni abbondanti. Ancora una volta possiamo dire che le allerte sono fondamentali. Non so nel Paese iberico come funziona il tutto, ma forse non hanno una macchina come la nostra“.
Ora cosa dobbiamo aspettarci in Spagna e in Italia?
“Lì insiste ancora un po’ di maltempo anche se in maniera meno intensa. Dovrebbe esaurirsi nel corso del weekend. Poi spazio a tempo stabile in gran parte dell’Europa a causa dell’alta pressione. Questo significa per l’Italia niente piogge. Magari sulle pianure del Nord cieli grigi a causa delle nebbie del mattino. La situazione potrebbe cambiare verso giovedì e venerdì quando è attesa una perturbazione sul Sud e Centro. Il Nord dovrebbe restare fuori. Al momento non si vede un evento particolare importante. Mancano comunque diversi giorni, tutto è possibile con un Mediterraneo così caldo. Lo capiremo bene solo in prossimità dell’evento“.