Alba Adriatica, salario accessorio ai dipendenti: chiesto l’intervento del prefetto

Alba Adriatica. Un intervento del prefetto di Teramo per superare la situazione di impasse che si vive al Comune di Alba Adriatica dopo i dipendenti non percepiscono alcune voci salariali accessorie. L’ultimo premio legato alle performance, infatti, è riferito al 2018, mentre le progressioni economiche sono ferme al 2020.

A chiedere l’intervento del prefetto è Marco De Febis, coordinatore territoriale della Cisl funzione pubblica della Provincia di Teramo di “fronte all’inerzia amministrativa”.
Lo scorso 30 marzo, si legge nella nota della Cisl, c’era stata un assemblea del personale, durante il dibattito sulle problematiche, si palesava che in parte le responsabilità dei ritardi erano attribuibili agli incaricati di posizione organizzativa, che non avevano trasmesso le schede di valutazione indispensabili per l’erogazione di quanto più volte sollecitato dalle organizzazioni sindacali nella stessa serata e nel giorno successivo due titolari di posizione organizzativa consegnavano le schede di valutazione che inspiegabilmente erano pronte da mesi, le schede dopo essere state compilate vengono notificate ai lavoratori, i quali riferiscono l’avvenuta notifica mesi prima.

L’assemblea con una maggioranza non significativa (13 su 25 presenti di 48 dipendenti) chiedeva lo stato di agitazione, la CISL e la CGIL di comune accordo dopo un incontro in data 05/04/23 con il sindaco e la segretaria decidevano di non attivare lo stato di agitazione anche con il malumore del sindacato autonomo CSA, il quale dichiara lo stato di agitazione i primi di giugno revocato davanti al prefetto in data 12/06/23 senza risultati.

In data 09/06/23 a seguito di un ulteriore sollecito da parte di delle segreterie di CISL e CGIL l’amministrazione rispondeva con un documento dettagliato dove tra le varie viene riportato “la mancata liquidazione di alcune voci del salario accessorio sia da addebitare esclusivamente ai ritardi ed alle inadempienze in cui sono incorsi i responsabili di posizione organizzativa in quanto manchevoli della redazione e dell’invio delle relazioni necessarie alla valutazione del loro operato e di quello del personale dipendente ad essi assegnato. ” ……….” in assenza della documentazione sopra citata fosse pressoché impossibile per l’Ente procedere alla liquidazione delle somme relative al salario accessorio”……….

 

“Si rende a questo punto opportuno sottolineare che la valutazione dei propri collaboratori è uno degli elementi di valutazione stessa dell’operato degli incaricati di posizione organizzativa, che alla luce degli ultimi accadimenti e delle rivendicazioni sindacali promosse, ne verranno gravemente penalizzati”…….. “Atteggiamento però questo dei TPO non nuovo, in quanto già nel 2018, il Nucleo di Valutazione allora in carica, lamentò le difficoltà e l’assenza di collaborazione da parte dei responsabili di servizio, nel rendere la documentazione necessaria alla valutazione, tanto che lo stesso Nucleo di allora (così come oggi) era dovuto intervenire con diversi solleciti, richieste di integrazioni e revisione degli atti prodotti”.

Anche con lo stipendio di giugno 2023 ai lavoratori non è stato erogato quanto
dovuto e più volte assicurato nelle varie sedi di confronto.
E nonostante l’Ente dichiarava che i titolari di posizione organizzativa dovevano essere gravemente penalizzati a causa delle loro inadempienze documentate più volte dallo stesso ente e dall’organo di valutazione indipendente ( OIV) con stupore si apprende che le uniche spettanze erogate con lo stipendio di giugno sono stati i premi di risultato a favore proprio dei titolari di posizione organizzativa”.

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