Alba Adriatica. Le pietre non possono essere triturate, mentre i concessionari ancora non hanno ricevuto dal Comune le autorizzazioni necessarie per entrare con i mezzi in spiaggia per livellare la spiaggia in vista della stagione balneare.
Se nel frattempo, si sono materializzati fatti nuovi, come gli accumuli dello spiaggiato, che in queste ore vengono rimossi, sulle attività di pianificazione dei balneari, soprattutto della zona nord, c’è ancora incertezze sui tempi nei quali si potrà lavorare sulla spiaggia. Le richieste protocollate per avere le autorizzazioni sono state trasmesse più di un mese fa, ma al momento non c’è ancora il nulla-osta. E la cosa, come fa notare qualche concessionario, pone anche delle problematiche di natura organizzativa. L’ordinanza balneare, infatti, prevede che le attività di livellamento e quelle legate alla sistemazione dell’arenile, con mezzi meccanici, può essere effettuata entro il 31 maggio. E basta vedere lo stato della battigia, in alcune zone, per capire che serve questo tipo di attività. Anche in relazione al fatto che a fine mese sono attesi i primi turisti con attività che devono soddisfare le prenotazioni. E dunque è una sorta di corsa contro il tempo, anche in relazione alle attività programmare dalla Regione.
Pietre. Se il nulla-osta per entrare in spiaggia con i mezzi ancora non è arrivato, è invece stato trasmesso il parere negativo (diniego) per la triturazione delle pietre con un mezzo adatto. I concessionari che avevano richiesto questa possibilità, nella zona dalla bambinopoli e fino alla pineta, dopo aver incassato l’ok da parte del servizio Opere marittime, invece, sono stati nella sostanza stoppati dal Comune, ente al quale spetta la parola definitiva. E l’istruttoria dell’ufficio comunale ha stabilito che per particolari situazioni
“La triturazione della ghiaia con la macchina proposta porterebbe all’impraticabilità senza calzature della spiaggia per la presenza di schegge taglienti delle pietre”, è un passaggio del parere di diniego.
Il presente grave fenomeno erosivo sulla spiaggia in esame sconsiglia in modo categorico l’asportazione, la delocalizzazione e la riduzione volumetrica dei sedimenti.
Anche l’eventuale riduzione delle pietre in minuta granulometria renderebbe essenziale idonei pareri paesaggistici ed ambientali per le variazioni che si apporterebbe a cromatismi, consistenza e tipologia dell’arenile”.
Dunque le pietre non potranno essere frantumate e non potranno essere asportate.