Il cantiere sarà aperto nei prossimi giorni per avviare la messa in sicurezza, per la quale è stata stanziata una somma di 2,6 milioni di euro.
Si completa così un complesso iter procedurale, che nel corso di questi mesi, ha coinvolto gli uffici comunali e che ha visto anche il confronto costruttivo con i proprietari dei terreni interessati all’esproprio.
“Nonostante gli intoppi, siamo riusciti a rendere concreto un intervento che pochi tra i residenti della zona, credevano ormai fattibile, dopo le tante promesse ascoltate negli anni passati – fa sapere Bella Teramo, lista a sostegno del sindaco uscente D’Alberto – Il nostro lavoro, nel tempo, ha puntato a rispettare gli interessi di tutti, realizzando un punto di incontro tra quelli pubblici e quelli privati. Un’azione che aveva un obiettivo superiore e per questo ha richiesto il tempo necessario per contemperare ogni esigenza. L’affidamento dei lavori dimostra come siano state strumentali le critiche di inerzia mosse dall’opposizione, le ultime proprio di recente, e la velleitaria, quanto insostenibile nei fatti, richiesta di commissariamento ad acta, sospinto solo da motivazioni politiche”.
La replica di Futuro In. “Gli amici di Bella Teramo, non paghi della magra figura raccolta sulla (mancata) ricostruzione pubblica e non essendosi ancora pubblicamente scusati per la campagna elettorale di alcuni loro candidati sulle chat di una scuola – ma vanno perdonati, sono in effetti alle prime armi – perdono un’altra occasione per sorvolare in modo dignitoso sulle negligenze dell’amministrazione uscente. Esultano infatti per l’affidamento dei lavori della frana di Mezzanotte, dopo almeno 3 anni di “gravissimi ritardi”. Non lo dice l’opposizione – come incredibilmente sostiene bella teramo – ma un ufficio della Regione Abruzzo che pochi mesi or sono, ed esattamente il 14 settembre del 2022, fu costretto a diffidare il Comune di Teramo evidenziando il rischio di un commissariamento a causa del rischio della perdita dei fondi relativi alla frana in parola. La minaccia ed i termini inderogabili stabiliti dalla Regione Abruzzo hanno portato i loro frutti, ed oggi, con 3 anni di ritardo, finalmente vengono consegnati i lavori”, sostiene il coordinatore Quintiliani.