Nel corso del modulo formativo sono state toccate le tematiche relative alla sfera psicologica e giuridica, che le operatrici del Centro hanno affrontato con la finalità di inquadrare la violenza di genere come fenomeno sociale che negli ultimi ha assunto dimensioni di una vera e propria emergenza, per poi andare ad approfondire la modalità di ascolto e accoglienza della donna vittima di abusi, le problematiche connesse all’emersione dei casi e alla consapevolezza della donna. La necessaria attenzione è stata prestata anche ai risvolti giuridici relativi ai reati di stalking, maltrattamenti e violenza sessuale e, dunque, all’importanza del ruolo svolto dagli operatori a cui le donne affidano le loro storie dolorose. Al personale dell’ospedale è stato fornito anche materiale informativo, da utilizzare come riferimento utile rispetto alle modalità di presa in carico delle donne che denunciano tale problema. Ma per mettere a disposizione delle donne una rete di accoglienza ancora più estesa, un secondo modulo formativo sarà destinato a breve ai medici di medicina generale del territorio, spesso i primi a conoscere gli episodi di violenza domestica, e quindi interlocutori importanti e privilegiati per le operatrici del Centro. Si rafforza ulteriormente, dunque, il rapporto sinergico tra Donn.è e il mondo della sanità, che sta dando già i primi, importanti frutti: a seguito dell’onda mediatica che ha accompagnato l’apertura del Centro antiviolenza al “Bernabeo”, avvenuta un mese fa, sono aumentate denunce e segnalazioni giunte alle operatrici dell’Associazione.