Chieti. Il giorno 2 ottobre scorso, il Comitato di difesa civica per i diritti dei Pazienti diversamente abili ricoverati presso l’Istituto Maristella Chieti ha ricevuto dall’Assessorato alla Sanità l’invito per il successivo 4 ottobre a presenziare ad un incontro con il sub commissario Giuseppe Zuccatelli.
Il giorno convenuto, una delegazione del Comitato, costituita dalla presidente Camilla Liberatore, dal vicepresidente Giuseppe Spadavecchia, e dal legale Francesco Paolo Febbo, si recava presso la Sede dell’Assessorato. Qui, con grande sorpresa, i rappresentanti del Comitato constatavano la presenza di Di Persio Bruno, Lannutti Chiara, Di Marco Donato e Mattioli Mirco, disabili ospitati nella struttura Maristella/Cise srl, accompagnati dall’educatrice, Gemino Cosimina; erano, altresi, presenti le sigle confederali dei sindacati, Stefano Spadano, in rappresentanza della Asl n. 2 Lanciano-Vasto-Chieti, e vari rappresentanti della proprietà. La Segretaria del sub commissario invitava i rappresentanti del Comitato a partecipare al tavolo di concertazione con i predetti soggetti sunnominati. I rappresentanti del Comitato hanno rifiutato tale invito esponendo in primo luogo di non essere stati previamente avvisati, e, secondariamente di non avere interesse ad una concertazione avente tra le altre la finalità di discutere del tetto di spesa assegnato alla predetta struttura Maristella/Cise srl. Hanno riferito di avere interesse piuttosto all’incontro con il sub commissario per discutere delle questioni inerenti il trasferimento dei pazienti e la rivalutazione dei setting sanitari dei medesimi. Nella stessa mattinata, all’appuntamento successivo, il sub commissario si rendeva indisponibile. Il Comitato evidenzia che nonostante le numerose iniziative promosse e, da ultimo, la diffida legale notificata alla Regione Abruzzo ed alla Asl n. 2 Lanciano-Vasto-Chieti, ormai da diversi giorni, alcuna fattiva azione è stata messa in campo da costoro, in particolare dall’Assessorato alla Sanità e dalla detta Asl n. 2 Lanciano-Vasto-Chieti, cosicchè appare ineludibile il ricorso all’Autorità Giudiziaria Amministrativa per ottenere l’annullamento del decreto commissariale n. 51 e così evitare il trasferimento dei pazienti nella struttura di Palena.