Questo è il messaggio che lancia il convegno previsto per domani, 26 giugno, a Chieti dalle 14.30 alle 17.30, presso la Sala Rossa della Camera di Commercio di Chieti, in via F.lli Pomilio, dal titolo “La scelta dei Dispositivi di Protezione Individuali in ottica di genere”, nel corso del quale sarà presentata in anteprima nazionale una ricerca volta a favorire una scelta oculata dei dispositivi di protezione individuali nei luoghi di lavoro che tenga conto anche delle differenze di genere. Il convegno è organizzato e promosso dal Comitato Donne di AiFos (Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro), un comitato dedicato a Sheri Sangji, un’assistente di ricerca chimica morta per le ferite riportate a seguito di un incendio in un laboratorio presso la University of California. Gli obiettivi del Comitato sono quelli di dedicarsi alle tematiche delle donne, con riferimento al mondo del lavoro, alle differenze di genere e alle pari opportunità. L’incontro, aperto a tutti e in particolare a tutti coloro che partecipano, anche solo come consulenti, alla scelta dei Dispositivi di Protezione Individuali nelle aziende, ha ricevuto il patrocinio della Prefettura di Chieti, della Camera di Commercio di Chieti e dell’Inail Direzione Regionale per l’Abruzzo. L’apertura dei lavori è affidata a Carla Mammone, Consigliere Comitato Donne AiFos; dopo i saluti di Fulvio Rocco de Marinis, prefetto di Chieti, di Paola Sabella, segretario generale Camera di Commercio di Chieti, di Marisa D’Amario, responsabile Inail sede di Chieti e di Rocco Vitale, presidente dell’AiFos, è previsto l’intervento di Cinzia Frascheri, Responsabile Nazionale salute e sicurezza sul lavoro della Cisl che presenterà i dati della ricerca. Seguiranno gli interventi di Vjera Gutesa, Servizi integrati Assindustria Chieti, Alberto Spasciani, presidente Sezione Safety Assosistema (Confindustria) Leonardo Bonci, Ricercatore in Ergonomia Industriale, Ergonomia della Visione ed Ergonomia d’Ufficio ed in ultimo, in rappresentanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Michele Candreva, esperto governativo presso organismi extracomunitari (Oil) e comunitari (Consiglio e Commissione) dell’Unione Europea, su sicurezza, igiene e salute sul lavoro. Seguirà il dibattito con le imprese ed i professionisti. La conclusione dei lavori è affidata a Giovanna Alvaro, Presidente Comitato Donne AiFOS
Per quanto riguarda il tema della ricerca, la scelta dei Dispositivi di Protezione Individuale (Dpi), qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, è un tema di grande importanza per la prevenzione dei problemi per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. I dispositivi, secondo quanto richiesto dal Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, devono tener conto delle esigenze ergonomiche del lavoratore e adattarsi secondo le sue necessità. Se le donne lavoratrici rappresentano in Italia circa il 40% degli occupati, con una diminuzione degli infortuni sul lavoro che interessa più la componente maschile che femminile, è dunque necessario soffermarsi sulla scelta dei dispositivi di protezione anche in un’ottica di genere. In relazione all’aumento dell’occupazione delle lavoratrici – sempre più spesso coinvolte in attività che richiedono l’utilizzo di DPI – si è svolta una ricerca, finanziata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, su progetto ideato e realizzato in partnership tra Cds (Centro Ricerche Documentazione e Studi) e Cisl nazionale, per affrontare il tema dei Dpi in ottica di genere e capire i motivi del loro mancato utilizzo in molte realtà lavorative. Sono stati raccolti i dati attraverso un questionario con 30 domande inerenti i cinque più importanti Dpi (protezione del viso, dei piedi, delle mani, delle vie respiratorie e dal rumore) e gli indumenti da lavoro. Sono state raccolte anche indicazioni e suggerimenti utili per conoscere le eventuali criticità dei dispositivi e promuovere interventi concreti su alcuni dispositivi. Interventi concreti resi possibili dalla presenza tra i partner del progetto di una delle maggiori aziende leader del settore, la 3M.