Emilio+Isgr%C3%B3+in+mostra+alla+Galleria+d%26%238217%3Barte+moderna+di+Roma
abruzzocityrumorsit
/cronaca/61791-mostra-emilio-isgro-roma.html/amp/

Emilio Isgró in mostra alla Galleria d’arte moderna di Roma

“Modello Italia (2013-1964)” è l’esposizione delle opere di Emilio Isgrò ospitate alla Galleria d’Arte Moderna di Roma fino al 6 ottobre prossimo .

 La firma artistica di Isgrò è la cancellazione, ma con questo gesto non nega, bensì libera la lettura del mondo che ci circonda offrendo nuovi e diversi significati. 

 La mostra, curata da  Angela Andreina Rorro, si dipana in due grandi sezioni: una composta dalle più grandi installazioni degli ultimi quattro anni dopo la mostra antologica tenutasi al  Museo Pecci per l’Arte Contemporanea di Prato  nel 2008; l’altra offre al pubblico la visione dei principali lavori storici dell’artista: da “Wolkswagen 1964” alla prime Cancellature, dalle Storie Rosse ai Particolari, dalle Fotografie cancellate ai lavori con gli Insetti, dal Trittico del Vecchio Continente all’Enciclopedia Treccani, fino a Dichiaro di non essere Emilio Isgrò e a Weltanschaung. Il percorso permette di comprendere come anche le ultime opere siano comunque in qualche modo strettamente legate alle prime, in una sorta di percorso circolare.

Poliedrico in quanto non solo artista ma anche poeta, scrittore, giornalista, drammaturgo e teorico, Isgrò suggerisce un modo per cancellare l’atmosfera di crisi e degrado sociale che stiamo attraversando e ricordare i motivi per cui l’Italia è stata per anni un polo artistico e culturale riconosciuto in tutto il mondo.
Lui stesso afferma di essere diventato artista per caso e lo dice con quella umiltà che solo i grandi artisti hanno: nel 1962 lavorava come giornalista  e correggeva gli articoli di Giovanni Comisso , che arrivavano zeppi di cancellature; si accorse che le cancellature alla fine avevano più peso delle parole e fu un’illuminazione.
Iniziò a cancellare “L’Orlando Furioso”, la Treccani, l’Inno di Mameli, producendo nuove pagine cariche di neri inquietanti messi lì a decretare la morte della parola ma solo per alludere ad un discorso invisibile molto più complesso e colmo di significati. 

In alcune opere il simbolo della cancellazione sono invece le formiche, come in “Sbarco a Marsala” del 2010: qui tanti piccoli insetti ricoprono quattro pianoforti e la statua di Giuseppe Garibaldi, icona dell’unità d’Italia. Anche in “I come Italia” le formiche rivestono interamente la lettera I ritagliata su una grande pagina bianca.

Le formiche sono sostituite da api ne “La Costituzione delle api” e ne “La Costituzione cancellata”, entrambe del 2010: nugoli di api si posano sui testi della Costituzione e ne lasciano trapelare solo alcune parole.

La mostra ospita anche una serie di opere in cui l’oggetto della cancellazione sono i giornali italiani che affrontano temi diversi ma tutti attuali e che nell’intento dell’artista sono un invito a pensare ad un futuro migliore.

Ha imparato più facendo il cronista che frequentando il mondo dell’arte e fra gli artisti è sempre stato un cane sciolto, non ha mai fatto gruppo, lo ha affermato lui stesso nelle interviste rilasciate nel corso degli anni. Visitando la mostra ci si rende conto che in un certo senso è proprio così, Isgrò è un cane sciolto la cui genialità non assomiglia a nessun altro se non a lui stesso.

 

Monica Cillario