San Salvo. Stava per ritornare in Albania, ma gli investigatori sono riusciti a scoprirlo e bloccarlo giusto in tempo. L’operazione è scattata alle cinque del mattino. I carabinieri hanno fatto irruzione in un appartamento di San Salvo Marina dove si nascondeva Rubin Talaban, albanese 31enne, accusato di essere uno dei due responsabili dell’aggressione con l’acido dell’avvocato di Urbino Lucia Annibali. L’uomo era nella casa di due connazionali sulla riviera abruzzese, in procinto di lasciare l’Italia per mettersi in salvo.
I militari hanno circondato l’appartamento all’alba e alle cinque del mattino è scattata l’irruzione. Gli uomini che lo ospitavano sono stati arrestati per favoreggiamento. Nell’abitazione non sono state trovate armi ma una certa quantità di denaro. Nei giorni scorsi era stato fermato dai carabinieri della Compagnia di Pesaro l’altro presunto esecutore del delitto, l’albanese Altistin Precetaj, 28 anni, pregiudicato. Secondo l’accusa il mandante dell’aggressione con l’acido è l’ex compagno della donna, Luca Varani, anche lui avvocato. Il professionista avrebbe voluto vendicarsi di essere stato lasciato dalla collega, quando lei aveva scoperto che era già fidanzato da anni e in attesa di un figlio.
In manette sono finiti anche i due fratelli albanesi, Arlind e Arvid Spahija, di 20 e 22 anni, che hanno ospitato l’aggressore nella loro casa di San Salvo Marina. Il sostituto procuratore di Vasto, Giancarlo Ciani, ha formulato nei loro confronti l’accusa di favoreggiamento. I due, che il 25 settembre 2012 erano già stati arrestati per 6-7 scippi messi a segno a San Salvo, rimarranno stanotte nella camera di sicurezza della caserma della Compagnia di Vasto in attesa di essere processati domani per direttissima nel palazzo di giustizia di via Bachelet.