L’obiettivo è quello di migliorare la qualità del servizio offerta al paziente affetto da maculopatie definendo le modalità di presa in cura del paziente prima e dopo il trattamento, favorendo la tempestività della diagnosi e della cura, garantendo un percorso di cura personalizzato e fornendo educazione al paziente e ai medici oculisti circa il percorso di diagnosi e cura della maculopatia.
“L’assistenza al paziente maculopatico e la conseguente qualità delle cure fornite rappresenta oggi per noi specialisti un bene prioritario – afferma Leonardo Mastropasqua, professore ordinario di Malattie dell’Apparato Visivo, Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara – Centro Regionale di Eccellenza in Oftalmologia – per un intervento sempre più appropriato e tempestivo è necessario mettere a punto un’organizzazione efficiente che permetta di gestire in maniera ottimale il percorso di diagnosi e cura, sia con incontri di tipo clinico ed organizzativo ed interventi di educazione sanitaria, sia incrementando sempre più le competenze specialistiche del nostro centro per poter prendere in carico il paziente maculopatico e soddisfare i suoi bisogni nel miglior modo possibile”.
In Abruzzo si registrano ogni anno 460 nuovi casi di degenerazione maculare neovascolare legata all’età (wet-Amd) e sono circa 980 le persone affette da edema maculare diabetico (Dme) con diminuzione visiva, una complicanza della retinopatia diabetica a carico dei piccoli vasi retinici che rappresenta la principale causa di cecità in età lavorativa. Il progetto Mito, rivolto al personale medico dell’Ospedale impegnato nel percorso di diagnosi e cura del paziente affetto da maculopatie, prevede la collaborazione di due Medici Oculisti e di un Ortottista. Ai fini del progetto verrà inoltre messa a disposizione del reparto una strumentazione all’avanguardia per consentire di visitare il paziente maculopatico. In particolare, il centro verrà fornito di un Oct, un sofisticato macchinario di ultima generazione che permette di effettuare un esame approfondito della retina, non invasivo e di grande importanza clinica in moltissime malattie retiniche e maculopatie. Il progetto prevede, infine, l’allestimento di una sala dedicata all’accoglienza del paziente sottoposto a visite periodiche di controllo.
“L’allestimento di questa sala è stato studiato appositamente per favorire la relazione tra medico e paziente – continua Mastropasqua – all’interno della stessa vi sarà uno spazio apposito dedicato alla diagnostica con moderne strumentazioni tecnologiche e informatiche e uno dedicato alla formazione del paziente non solo in relazione alla patologia, ma anche attraverso informazioni e suggerimenti su come migliorare la loro qualità di vita. Il progetto vuole infatti favorire l’educazione dei maculopatici così da rendere il paziente “esperto”, cioè cosciente e collaborativo durante tutto il percorso di cura”.
“Le patologie retiniche sono malattie di grande rilievo sociale dato il loro impatto sulla qualità della vita dei pazienti e la loro crescente diffusione legata al progressivo invecchiamento della popolazione – dichiara Rocco Velli, presidente del Comitato Regionale d’Abruzzo di Iapb Italia onlus – accogliamo con grande favore la partenza di questo progetto proprio dalla Clinica Oculistica Universitaria di Chieti-Pescara, che rappresenta un centro di eccellenza per l’oftalmologia a livello nazionale e regionale. Siamo convinti che il progetto Mito possa contribuire a migliorare la tempestività delle diagnosi, a ottimizzare il percorso di cura e la gestione terapeutica di tutti i pazienti affetti da maculopatie”.
Al Centro SS. Annunziata di Chieti afferiscono circa 2.000 pazienti affetti da maculopatie e retinopatie.