Chieti. La Camera Penale di Chieti ha organizzato, d’intesa con l’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere Penali Italiane, il convegno “Un giorno in galera – Riflessioni sulla vita in carcere”, che si è svolto nel pomeriggio all’interno della casa circondariale di Chieti.
Nel corso della mattina la Camera Penale di Chieti ha effettuato una visita all’interno del carcere (la prima in Abruzzo), unitamente al responsabile dell’Osservatorio carcere De Federicis ed al tesoriere dell’Ucpi De Orsola. Durante la visita, sono state ravvisate le notevoli criticità del sistema carcerario italiano e si è mostrata la volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammaticità della situazione nella maggior parte degli istituti di pena italiani. Questa situazione deriva essenzialmente da una cronica assenza di fondi adeguati e dal sovraffollamento delle carceri, connesso ad uno sconsiderato abuso della custodia cautelare e dalla assenza di effettivi strumenti deflattivi in ordine alla espiazione della pena. Si vorrebbe, in sostanza, effettuare un piccolo appello alla Politica (quantomeno locale), affinchè si possano approvare dei seri provvedimenti legislativi in materia, posto che tutti i molteplici proclami governativi effettuati ed i numerosi impegni dalle maggiori forze politiche nazionali sono rimaste “lettera morta”. Peraltro, l’ultima astensione dalle udienze penali proclamata lo scorso novembre è stata effettuata proprio per protestare contro la totale inerzia del Governo e del Parlamento.
“È un carcere piccolo, c’è più controllo e si respira un bel clima – ha detto Franco Corleone, coordinatore nazionale per i Garanti dei Diritti dei detenuti – anche se ci sono delle criticità come quella del sovraffollamento, anche se non è quel sovraffollamento delle città metropolitane. Nella sezione femminile la situazione è intollerabile, ci sono delle grate che secondo me andrebbero tolte, invece nella sezione maschile andrebbero levati i divisori per le visite. Abbiamo chiesto che la sala della biblioteca sia fruibile non solo per prendere i libri, ma anche per leggerli. Abbiamo visto che la maggior parte dei detenuti è qui per reati legati alla droga, non per il traffico ma per la detenzione (Legge Fini-Giovanardi) quindi il sovraffollamento è dovuto a questo. In questo momento vengono meno anche i diritti umani nelle carceri, stiamo raccogliendo le firme per evitare questo disastro sociale. Il carcere dovrebbe essere per chi compie veri reati e non per chi compie dei reati senza vittime”.
Il dato statistico sulle morti in carcere negli ultimi anni è esorbitante e dimostra la necessità che si proceda al più presto a risolvere la situazione: anno 2010: 186 – suicidi 66, anno 2011: 184 – suicidi 66 dato novembre 2012 : 93 – suicidi 50: un decesso ogni due giorni.
“Questo è il trentesimo Istituto che visitano in tutta Italia – ha detto il direttore della casa circondariale di Chieti, Giuseppina Ruggero – sono molto onorata ed orgogliosa di ospitare questo convegno all’interno della nostra casa circondariale. Hanno riscontrato delle criticità, soprattutto legate al sovraffollamento, ma siamo soddisfatti della situazione della nostra struttura e cerchiamo di continuare su questo percorso”.
Francesco Rapino