I medici protestano per il mancato rinnovo dei contratti e il definanziamento del sistema sanitario. Anaao: “La sanità chiude un giorno per non chiudere per sempre”.
Quarantamila operazioni chirurgiche e centinaia di migliaia di visite specialistiche sospese, questi i numeri previsti per lo sciopero di domani, quando medici e veterinari del Servizio sanitario nazionale incroceranno le braccia in segno di protesta contro il definanziamento del sistema sanitario.
I camici bianchi chiedono che la manovra finanziaria, in fase di approvazione da parte del Parlamento, preveda più fondi per le esangui casse della sanità pubblica, sottolineando come fino ad ora i livelli essenziali di assistenza siano stati garantiti a spese dei professionisti, delle loro ferie, delle loro risorse accessorie e dell’abuso dell’orario di lavoro.
Inoltre, i medici denunciano il mancato rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da anni, e l’eccessivo ricorso al precariato per supplire agli organici sottodimensionati. “La diminuzione del perimetro della tutela pubblica – dice il presidente del sindacato Anaao, Carlo Palermo – sta provocando tra i cittadini attese più lunghe, maggiori diseguaglianze territoriali e crescita del divario tra chi può curarsi pagando e chi no”.
Lo sciopero non interesserà le prestazioni sanitarie di emergenza, come i servizi di pronto soccorso e gli interventi chirurgici urgenti, che saranno comunque garantiti in tutti gli ospedali italiani.