Spulciando tra le voci, il capoluogo teatino si aggiudica il primo posto alla voce riguardante le spese per “Cancelleria, Materiale Informatico e di Consumo” con oltre 14mila euro di costi ogni 100 abitanti. Insomma, come a dire che la spesa annua per penne, matite e gomme da utilizzare in Comune si sarebbe attestata per il 2011 a oltre 8milioni di euro.
Pronta la replica del sindaco di Chieti Umberto Di Primio, che smentisce categoricamente le informazioni, sostenendo che una corretta analisi dei dati forniti dal Ministero dell’Economia relativi al monitoraggio degli andamenti di cassa degli enti locali rivela che “l’intervento 2 della spesa di Bilancio 2011” del Comune di Chieti recante “Acquisto di beni di consumo e/o di materie prime” contiene al suo interno spese che non avrebbero nulla a che vedere con quelle di Cancelleria esaminate dal noto giornale.
“In questo capitolo – spiega meglio Di Primio – ci sono infatti, tra gli altri, anche i costi per la fornitura idrica e l’acquisto di beni connessi al servizio idrico integrato, oltre alle spese per l’acquisto di derrate alimentari per gli asili nido”.
Una comparazione che pertanto, a detta del primo cittadino, non risulta attendibile, in quanto non tutti i Comuni riportano nello stesso capitolo spese del genere cosicché, inevitabilmente, la spesa teatina risulta essere più alta degli altri.
“Se agli 8 milioni di euro – conclude il sindaco – si detraggono le spese per la sola fornitura idrica (pari a oltre 7milioni e mezzo), i costi del mio Comune scendono a un milione di euro. Se il calcolo avesse tneuto conto di questo, perciò, Chieti si sarebbe posizionata non al primo posto, ma al più dignitoso 23esimo posto”.