Francavilla al Mare. Il comitato Risorgi Sirena esprime incredulità e sdegno per le parole di un importante funzionario della Soprintendenza di Chieti che sulla questione di palazzo Sirena, alla vigilia della demolizione, ha scritto un post su Facebook nel quale ha invitato nel suo ufficio per concedere informazioni il suo interlocutore, un importante architetto che aveva paragonato la vicenda Sirena a quella del teatro Pomponi di Pescara.
“Questo comportamento irrituale – si legge in una nota del Comitato – stride con il silenzio dell’Ente che insiste nel non fornire pubbliche spiegazioni nonostante numerose sollecitazioni. Troviamo inaccettabile apprendere o desumere l’orientamento di una Pubblica Amministrazione attraverso Facebook. Ricordiamo che – nonostante i termini siano scaduti – la Soprintendenza non si è ancora espressa autorizzando di fatto il Sindaco Luciani a riaprire l’iter della demolizione, Nello stesso post (che dopo poche ore è stato cancellato, ma che la rete ha memorizzato) il funzionario Vincenzo Scarci scrive che sulla questione c’è confusione di idee mancando di rispetto ai cittadini, ai professionisti, i tecnici e gli intellettuali che si stanno battendo in difesa della Sirena. A questo punto, per chiarire le idee di tutti, invitiamo la Soprintendenza a uscire da Facebook per dire pubblicamente qual’è il suo orientamento assumendosi la responsabilità di una decisione”.
“Francavilla ha il diritto di sapere chi “ringraziare” per tutto questo – conclude la nota – se il Sindaco che tra un’anno – come ha recentemente scritto – si candiderà a Governatore della Regione, oppure la Soprintendenza che con il suo silenzio viene meno a un preciso dovere di trasparenza e informazione”.