Atessa. “Dopo il processo di ristrutturazione vissuto in questi anni, abbiamo cercato di aprire un confronto con la Direzione Aziendale sulle tante questioni che non vanno, ma il gruppo dirigente dell’Azienda Honda ha quasi sempre fatto orecchie da mercante. Ad oggi non siamo in grado di affermare se trattasi di sordità politica oppure di incapacità ad affrontare le varie questioni, ma è inaccettabile il fatto che le cose continuino ad andar male”.
Si legge così in una nota della Fiom, che prosegue: “Il sindacato ha speso tante energie nel corso di questi anni, le lavoratrici ed i lavoratori hanno dato piena disponibilità al fine di risollevare un’Azienda che ad un certo punto sembrava destinata alla deriva, nonostante ciò il nulla. Dopo la sottoscrizione del contratto di secondo livello l’Azienda è sparita… Facciamo il punto: abbiamo chiesto di intervenire sul tema della qualità della vita, ma ad oggi in Honda si lavora con una temperatura superiore a quaranta gradi; abbiamo chiesto una politica di contenimento dei costi per opere a nostro avviso inutili, ma le spese superflue continuano a far parte della politica dell’Azienda; abbiamo chiesto di migliorare i processi di pianificazione della produzione, ma ancora ad oggi la fabbrica vive quotidianamente una condizione altalenante e spesso di emergenza; abbiamo chiesto una pianificazione per quanto concerne la manutenzione degli impianti, ma si va avanti con la politica del “rattoppino”; abbiamo chiesto di considerare la possibilità di tornare ad investire nel territorio per quanto concerne il mondo della fornitura, ma l’Asia rimane il posto prediletto e la fabbrica continua a fermarsi per problematiche legate ai lunghi viaggi che le navi devono sostenere”.
“Siamo stanchi di chiedere – conclude la nota – ora si passa alla lotta sindacale. Per le sopra citate ragioni la Fiom proclama sciopero per la giornata di giovedì”.