Si tratta di imprese gestite da due fratelli e dal padre di cittadinanza albanese, molto conosciuti inzona, che costruiscono capannoni industriali e che, nonostante il loro vistoso tenore di vita, a fronte dei lavori effettuati negli anni, non hanno mai presentato le dichiarazioni dei redditi, omettendo di denunciare ricavi per oltre 12 milioni di euro ed evadendo le imposte per oltre 5 milioni di euro tra imposte dirette ed Iva.
I finanzieri, nei due anni di indagini, hanno contabilizzato i ricavi non dichiarati, esaminando soli i conti correnti bancari intestati ad uno dei titolari delle ditte, avendo entrambi nascosto ogni genere di documento fiscale. Sono in corso, al momento, le indagini nei confronti degli altri due imprenditori per quantificare i ricavi sottratti al fisco.
I tre albanesi, per evitare che il fisco potesse sequestrare loro dei beni aziendali e propri, vivevano in abitazioni prese in affitto, le rispettive imprese non possedevano beni propri e si avvalevano di macchinari noleggiati all’occorrenza.
Dall’inizio dell’anno ad oggi il reddito sottratto all’imposizione fiscale accertata è pari ad oltre 50 milioni di euro e circa 6 milioni di Iva .