Il suo corpo è stato trovato senza vita nelle prime ore di questa mattina su una terrazza del Palazzo della Regione. E’ stata una guardia giurata a trovarlo ed inutile è stato il soccorso dei medici del 118.
Il “Cev” se ne è andato via così, lanciandosi dal settimo piano della torre di viale Aldo Moro in una triste serata di maggio. Sulla sua scrivania, un biglietto: “Pensate a mia moglie e mia figlia“.
E Bologna oggi si è risvegliata con le bandiere listate a lutto. Cevenini era molto conosciuto in città, non solo per il suo ruolo di consigliere comunale e regionale, ma anche come grande tifoso della squadra di calcio locale, il Bologna appunto. Nel 2010, inoltre, aveva ritirato la sua candidatura alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centro sinistra bolognese, costretto da un malore che lo aveva portato a rinunciare a quello che definiva “il sogno di una vita”.
E la notizia della sua morte, oggi, ha stupito molto anche il Consiglio Regionale Abruzzese che, per bocca del presidente Nazario Pagano, ha vouto esprimere un sincero e commosso cordoglio. “Ai familiari, al presidente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, Matteo Richetti, ai componenti dell’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna, vanno il più sincero e commosso cordoglio per la prematura scomparsa di Maurizio Cevenini”.
Oggi, insieme alle mille domande, rimane solo il suo ricordo, racchiuso in una frase che più di tutte descrive la persona: “Il Cev, anche se un po’ provato, continua ad esserci”.
Marina Serra
Foto: Il Resto del Carlino