Secondo l’associazione di categoria, infatti, nel comprensorio abruzzese ci sarebbe troppa grande distribuzione.
“La regione Abruzzo – sottolinea in proposito Angelo Allegrino, presidente provinciale – si colloca ai primi posti in Italia per la presenza di grande distribuzione in rapporto alla popolazione residente. Abbiamo raggiunto la densità di 402,8 metri quadri per mille abitanti contro una media nazionale che si attesta a 321,2 metri quadri”. Una presenza di centri commerciali altissima che, secondo l’associazione, ha messo in ginocchio il commercio di vicinato.
Non a caso Confcommercio ha reso noti i dati pubblicati dalla Camera di commercio di Chieti sulle iscrizioni e cessazioni d’impresa nel primo trimestre del 2012. A fronte di 134 nuove iscrizioni nel settore “Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli”, si sono registrate ben 250 cessazioni di attività. La maglia nera spetta proprio a Chieti, che ha avuto il saldo negativo maggiore con 18 nuove iscrizioni e addirittura 40 cessazioni seppur “non d’ufficio” nei primi tre mesi dell’anno.
“Una vera e propria emorragia di esercizi commerciali medio piccoli”, come definisce la situazione l’associazione di categoria che, secondo Confcommercio, potrebbe aggravarsi qualora si concretizzassero i nuovi progetti che prevedono ulteriori cubature di centri commerciali sul territorio.
In particolare il Comitato di coordinamento regionale per la valutazione d’impatto ambientale (Via) ha espresso un parere favorevole, seppur condizionato alla realizzazione di una serie di migliorie viarie, all’intervento “Megalò 2” della ditta Sireccs srl, mentre ha rinviato il suo parere sul progetto Prusst “Megalò 3.”
Se il consiglio comunale di Pescara ha assicurato il suo contributo nel contrastare in ogni modo il proliferare di strutture commerciali nell’area metropolitana, l’associazione di categoria fa notare che, di contro, il Comune di Chieti non si è ancora espresso. “Aspettiamo decisioni veloci e precise – conclude Allegrino -. Vogliamo sapere come intende muoversi il Comune teatino su una materia che tiene con il fiato sospeso centinaia di commercianti”.