L’Emodinamica di Chieti raddoppia e trova ‘casa’ alla Palazzina Cuore VIDEO

Chieti. Fine dell’attesa, il desiderio di una casa “propria” si realizza. L’Emodinamica dell’ospedale di Chieti, a 35 anni dalla sua istituzione, lascia lo spazio condiviso con la Radiologia e approda in un’area dedicata al VI livello della Palazzina Cuore, completandone così l’offerta.
L’Unità operativa è stata inaugurata questa mattina, alla presenza dell’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, del Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, del presidente del Consiglio Comunale di Chieti, Liberato Aceto, del presidente della Provincia, Mario Pupillo, e dell’Arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte.
“Abbiamo atteso 35 anni per avere un reparto autonomo di Emodinamica con due sale attrezzate all’interno del Polo di Chieti – ha solloineato l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci – la strumentazione messa a disposizione è di ultima generazione il che vuol dire essere davvero molto precisi e intervenire con grande qualità sia grazie ai professionisti sia grazie alla Cardiochirurgia e con due sale sono in grado di garantire la disponibilità sempre permanente per la cosiddetta procedura di emergenza. Credo che con oggi si facciaun vero e proprio salto di qualità atteso da 35 anni. Abbiamo da poco approvato in giunta regionale la programmazione della Sanità della nostra regione, il cosiddetto Dea di II livello funzionale tra Chieti e Pescara e abbiamo riscritto nella programmazione la rete cardiovascolare per quanto rigarda il II livello, conseguendo in un atto di programmazione di tanta qualità e rispondere con tanta altra qualità, come ha fatto la direzione aziendale di questa provincia e si mettono in campo strumenti così efficaci e tecnologicamente avanzati dando risposta ai pazienti. Puntiamo sull’assistenza e abbiamo fatto veramente tanti passi in avanti: 18 mesi fa il Palazzo della Chirurgia era vuoto, oggi non solo è un Palazzo cheha ragione d’essere di qualità im ragione della sua specificità riconosciuta nelle strutture finalmente sicure di questo motore, ma anche tanta qualità per quanto riguarda gli spazi della degenza dei pazienti, ma anche, e non solo da oggi, tanta qualità sulla tecnologia avanzatissima che abiamo inserito all’interno di questa struttura”.
Ma la novità non si limita ai soli aspetti logistici, pure importanti, perché a fare la differenza contribuisce in modo sostanziale la parte tecnologica, con gli angiografi che da uno passano a due e rappresentano il meglio delle dotazioni strumentali sul mercato, con un sistema di rilevazione delle immagini ad alta risoluzione che ne garantisce una elevata qualità.
Al di là del livello avanzato delle prestazioni assicurate, è il raddoppio degli apparecchi che segna un punto di svolta importante per l’Emodinamica, perché consente di ottimizzare la cardiologia interventistica e garantire l’attività in urgenza senza sacrificare quella programmata. Si appresta, dunque, a nuove sfide e a collezionare numeri ancora più importanti il Servizio che già ora totalizza circa 1.400 procedure l’anno, con l’obiettivo di approdare a quota 1.700.
“L’inaugurazione di oggi è un punto di arrivo di un percorso che è iniziato tantissimi anni fa – ha ricordato Nicola Maddestra, direttore dell’Unità operativa – iniziato al San Camillo negli anni ’90 e terminato qui oggi con varie tappe fino ad arrivare a queste apparecchiature di ultima generazione che ci permettono di trattare, gestire al meglio le patologie cardicache in modo più invasivo, attraverso una piccola anestesia locale, del polso generalmente, di fare un po’ quello che di solito fa il chirurgo in sala operatoria. La patologia è importante ed è diffusa, sia di tipo vascolare che valvolare, la tecnologia ci viene incontro, ci aiuta tantissimo nel poter gestire queste situazioni. Il saper gestire le nuove tecnologie , il saperle usare e riversare nella quotidianità della professione in maniera sicura di farcela con il paziente è la sfida che noi dobbiamo accettare per i prossimi anni”.
Oltre allo stesso direttore Maddestra, l’équipe di Chieti è costituita da altri due medici, Marco Zimarino e Livio Giuliani, 5 infermieri e 4 tecnici, rispettivamente coordinati da Franca Di Risio ed Emidio Gambatese. Tutti pronti, allora, per scrivere una nuova pagina di una storia già bella.
“Questo è un esempio di buona amministrazione – ha rimarcato il presidente del Consiglio Comunale di Chieti, Liberato Aceto – è la risposta al bisogno di salute del cittadino ed è importante che ci possa essere. Oggi ci troviamo in un momento molto delicato in cui la città sta vivendo un periodo difficile. In un momento in cui c’è l’idea del secondo livello con la vicina Pescara, noi abbiamo bisogno solo ed esclusivamente di dare risposte alla salute perché il cittadino ha bisogno di avere risposte su questo aspetto. Chieti non deve perdere nulla di quello che ha, na deve potenziare la struttura ospedaliera che forse insieme all’Università è la principale risorse di questa città. Non possiamo permetterci di perdere nulla, quindi dobbiamo fare tutto ciò che è nel nostro potere per ridare alla città di Chieti quel ruolo guida in tema di Sanità, lo ha sempre avuto, la storia lo dice, e deve continuare ad averlo. Ci impegneremo in Consiglio Comuale per ribadire qual è il ruolo di questa città a livello sanitario, non solo a livello regionale ma anche extraregionale dato che abbiamo i pazienti anche da fuori regione. Dobbiamo avere i mezzi per continuare il nostro lavoro”.


Francesco Rapino

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