Chieti. La Corte d’Appello de L’Aquila oggi ha rideterminato, diminuendole, le pene inflitte in primo grado a ottobre del 2015 dal Tribunale di Chieti per la bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale del gruppo Villa Pini di Chieti.
In particolare l’ex imprenditore della sanità privata abruzzese Vincenzo Maria Angelini ha avuto 8 anni di reclusione contro i 10 inflittigli in primo grado mentre in appello è stato condannato a pagare 2.500 euro di spese di grado in favore della parte civile costituita ovvero Unicredit.
La moglie di Angelini, Anna Maria Sollecito ha avuto 4 anni, erano stati 5 anni e 5 mesi in Tribunale a Chieti, mentre per quanto riguarda le pene accessorie l’interdizione perpetua è stata ridotta a cinque anni e l’interdizione legale eliminata.
La figlia Chiara ha avuto in appello 2 anni, pena sospesa, e pene accessorie eliminate: in primo grado era stata condannata a 4 anni e 5 mesi di reclusione. Le motivazioni verranno depositate entro il 10 luglio.