Alle due del mattino di domenica 25 marzo scatterà l’ora legale. Un’ora in meno di sonno, quindi, per gli italiani, che ne guadagneranno, però, in risparmio energetico. Secondo Terna, infatti, saranno 630 milioni i chilowattora consumati in meno con una stima di risparmio economico, per il 2012, di 95 milioni di euro. Si tratta di una quantità di energia corrispondente alla metà dei consumi domestici annui di una regione come l’Abruzzo.
Qualche piccolo problema potrà esserci per chi va a letto a notte alta. Da 2-3 giorni a una settimana per riadattarsi. Il medico: “Alzare le tapparelle e farsi inondare dalla luce al mattino abitua l’organismo e inibisce la melatonina, meccanismo che ci permette di riattivarci più velocemente”. L’ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 27 e il 28 ottobre 2012.
Come nasce. L’idea dell’ora legale venne a Benjamin Franklin (1706-1790) per motivi di risparmio energetico, ma nessuno gli prestò particolare attenzione. Andò meglio al britannico William Willet, agli inizi del Novecento, in piena industrializzazione: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera all’ora legale che si chiamava British Summer Time. In Italia fu adottata per la prima volta nel 1916 e abolita nel 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 . Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre. Nell’emisfero boreale il regime di ora legale inizia a fine marzo, mentre nell’emisfero sud (australe) la stessa data ne sancisce il termine. Gli Stati Uniti, a differenza dell’Unione Europa, fanno scattare l’ora legale una settimana prima e la prolungano di una settimana. Dalla scelta dei paesi industrializzati si discosta il Giappone che segue sempre e comunque l’ora solare. La maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’Asia non adottano l’ora legale, mentre in Russia (e Bielorussia) dal 2011 è stata abolita l’ora solare mantenendo così tutto l’anno l’ora legale. Tale decisione è stata presa da Dmitrij Medvedev con la motivazione che il cambio d’ora in inverno è portatore di stress.
Vantaggi e svantaggi. Lo scopo dell’ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario.
Si consideri ad esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle 7: d’estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando l’ora legale è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera.
Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ha stimato che tra il 2004 ed il 2007 l’adozione dell’ora legale ha consentito un risparmio di oltre 2,5 miliardi di kilowattora, per un controvalore di 300 milioni di euro. Il risparmio per il solo 2007 è stato di 645,2 milioni di kilowattora.
Lo stesso risparmio energetico si otterrebbe con l’adozione di uno stile di vita che abbia orari “centrati” rispetto al mezzogiorno (cioè dormire dalle 20 alle 4 anziché dalle 23 alle 7). Su questi argomenti si innescano però considerazioni psicologiche che non sono sotto il controllo dell’amministrazione.
Nei giorni immediatamente successivi al “cambio dell’ora” (ossia al passaggio da ora solare a legale e viceversa), alcune persone lamentano disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Si tratta dello stesso fenomeno che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il cosiddetto jet lag); in questo caso però l’effetto è minore perché il cambiamento di orario è di una sola ora e molte persone non avvertono alcun disturbo.
Da un sondaggio condotto dal Codacons risulta che gli italiani sono per il 50% a favore e per il 50% contrari all’ora legale. La stessa inchiesta ha tuttavia rilevato che la maggior parte degli intervistati è a favore dell’abolizione dell’ora solare. Questa soluzione comporterebbe l’utilizzo dell’ora legale tutto l’anno, eliminando i fastidi legati al cambio di ora: il problema sarebbe che d’inverno, con meno ore di luce a disposizione, uno slittamento in avanti di alba e tramonto potrebbe fornire sì un’ora di luce in più alla sera, ma anche una in meno ogni mattina, mentre le attività umane continuerebbero a svolgersi con lo stesso orario.